Neo promossi una settimana fa, contratti rinnovati in automatico dopo la promozione e oggi l'imprenditore Pippo Callipo spedisce pec ai suoi ex atleti, con cui ha posato sorridente la scorsa settimana per averne benefici d'immagine, e dice stop.
Nuovamente?
Sì, nuovamente, perché non è la prima volta che il patron della Tonno Callipo lascia, adducendo situazioni economiche da gestire, ma poi sostenuto dal movimento ritorna. Sostenuto da tutto il movimento che gli ha sempre concesso tutto perché il refrain del passato è sempre stato "perché il Sud è da supportare", "perché lui paga gli stipendi ed è una società seria"... e via di questo passo. Fino ad oggi.
Con la lettera odierna e questa modalità di addio al movimento caro Callipo i bonus sono davvero esauriti. Tutti. E' andata in fumo l'immagine positiva costruita negli anni.
E' davvero possibile che una squadra al 22 maggio si accorga che non può permettersi di giocare il campionato di Superlega (ma nemmeno A2 o A3?) conquistato sul campo di una stagione durata mesi?
E' davvero possibile che un club comunichi agli atleti il 22 maggio, che non si iscriverà al campionato, con una telefonata del figlio del patron e una pec agli agenti con cui erano stati stipulati i contratti?
E' possibile che tutto questo accasa senza che il club sia sanzionato in alcun modo?
E' possibile un gruppo industriale così rinomato si accorga il 22 maggio che non potrà supportare il ramo d'azienda sportivo quando, con la promozione ottenuta al termine di una cavalcata vincente, si sono determinate una innumerevole serie di situazioni? Chi tiene i conti in casa Tonno Callipo?
E' possibile che atleti che avevano un contratto biennale in essere o altri che li avevano automaticamente rinnovati in caso di promozione, almeno 4/5 più l'allenatore, con cui si è posato una settimana a proprio vantaggio comunicazionale oggi siano a spasso (e con loro famiglie?) o costretti a tornare a Vibo Valentia dove hanno lasciato appartamenti pieni di proprie cose perché certi di tornarvi nella prossima stagione?
E' possibile che club come Bergamo abbia gettato la spugna annunciando di non iscriversi più per questioni di prospettiva ridotta causa problemi di impiantistica cittadina, quando sapendo in anticipo che Callipo avrebbe potuto cedere il titolo lo stesso Agnelli avrebbe potuto accettare il sacrificio di giocare la Superlega nella vicina Brescia, o dove altro possibile, facendo accellerare l'amministrazione cittadina nella realizzazione del nuovo palasport?
Per non parlare di Siena, che pur avendo un impianto non adeguato alla Superlega per i noti problemi di riscaldamento, avrebbe comunque potuto restare nel massimo campionato magari cercando un altro impianto in toscana più adeguato...
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