Europei Maschili | 30 agosto 2023, 15:42

Europei: Alessandro Bovolenta, cuore di mamma

Luca Muzzioli

"Lei è sempre il mio punto fermo. Spero sia l'inizio di un ciclo e vorrei riportare in alto questo cognome"

Europei: Alessandro Bovolenta, cuore di mamma

BOLOGNA"Preparati". "Quando?" "Tra un po'". Il Ct azzurro Fefè De Giorgi sul 19-13 del terzo e ultimo set di Italia-Belgio si è girato verso la panchina e ha guardato quel ragazzone, classe 2004. Lo ha indicato e gli ha indicato il campo, definendo quel momento per cui Alessandro da qualche anno lavora a doppia velocità.

"Mi son tolto la tuta e ho iniziato a riscaldarmi" racconta con naturalezza. "Da quando due anni fa ho visto questo gruppo vincere l'Europeo mi son detto 'dai cerco di arrivare lì, questo l'obiettivo'. Poi tante volte ho sognato questo questo esordio, forse lo sto ancora sognando".

"Emozione? Timore? No, questo è sport, il gruppo mi stima, mi ha sempre dato fiducia, mi son detto che dovevo divertirmi e così ho fatto".

Ha solo 19 anni, ma nel giorno del debutto azzurro nell'Europeo italiano, quello che l'Italia gioca per difendere il titolo, o per dirla alla Giannelli, per vincere il titolo, Alessandro Bovolenta diventa uno dei temi.

Figlio d'arte, motivo per cui, purtroppo, ancora per un po' non verranno meno le domande sul papà Vigor che lo ha lasciato, che ci ha lasciato, quel maledetto sabato sera del 24 marzo 2012 sul campo del Fontescodella di Macerata, Alessandro è entrato in campo con la stessa sicurezza e tranquillità con cui a sette anni entrò in campo il giorno del "Bovo Day" la sfida tra "Gli amici del Bovo" e la nazionale azzurra di Mauro Berruto. Entrò al servizio e, facendo qualche passo dentro al campo per battere da sotto, firmò un ace corto di fine set.

De Giorgi quel giorno era ai microfoni Rai a commentare il momento. Lunedì sera l'ha gettato nella mischia dei grandi: "Ho voluto farlo esordire subito per toglierli questa patina del giovanotto appena arrivato perché questo è un torneo lungo e avremo bisogno di tutti. Per questo volevo fargli provare la sensazione del campo da subito. Sono conscio - ribadisce De Giorgi che con Vigor Bovolenta ha diviso anni di storia in azzurro, entrambi da giocatori della nazionale - che è una bella storia, una storia emozionante, però come ho già detto tante volte,  ho guardato più agli aspetti di merito di questo ragazzo e non ad altre cose. Merita, sta facendo dei buonissimi miglioramenti, l'opportunità gli andava data, spero che per lui sia solo un inizio".

Siccome gli dei del volley credono nelle favole è poi successo che Alessandro abbia avuto la palla dell'ultimo punto, un attacco sulle mani alte del muro belga che ha portato i fiamminghi ad esagerare fino all'invasione a rete. "La mamma (Federica Lisi, ndr) mi ha chiesto se ho attaccato a occhi chiusi" sorrideva Alessandro dopo essere stato abbracciato da lei e da fratelli e sorelle, tra cui anche Arianna, fresca di titolo continentale Under17.

Un punto che è la bandiera dell'anima della nazionale azzurra. Un punto che l'altro Alessandro, Michieletto, ha voluto costruire proprio per il più giovane compagno appoggiando l'ultimo pallone del match sul muro avversario per farlo rigiocare a Giannelli,  indicando con forza la direzione opposta della rete dove Bovolenta era pronto a schiacciare. 

"Sì, ho indicato a Giannelli quella parte, doveva chiudere lui" dice di sfuggita passando in mix zone che in campo ha festeggiato il punto del compagno come se fosse suo. 

"Questa è una squadra giovane, in tanti sottolineano la mia giovane età, ma credo che conti poco questo. Ora sono qui - chiude Bovolenta -, spero sia l'inizio di un ciclo e di riportare in alto questo cognome, con orgoglio. So che per tante persone che hanno visto il papà è importante. Anche per la mia famiglia, ad iniziare da mamma, il mio punto fermo. Tutto quello che è è per lei. L'amo da morire".

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