di Luca Muzzioli
MODENA - Si infittisce il caso del giovane opposto sloveno Nik Mujanović. Un caso che potrebbe dare una svolta pesantissima al sistema della pallavolo mondiale se avallato da FIVB e CEV a favore dei club più ricchi e da procuratori che forse non sempre fanno il bene di giovani atleti.
La vicenda si riassume in pochi passaggi e ha già coinvolto diversi attori a livello internazionale, bypassando però completamente il club di appartenenza del ragazzo, creando un pericoloso e, ingiustificabile, precedente.
Il giovane opposto era sotto contratto con il Calcit Kamnik, formazione del campionato sloveno di cui direttore sportivo Tomi Smuc, ex schiacciatore, una stagione anche a Modena. Atleta di livello di forte prospettiva, legato al club fino alla stagione 2024/25.
Mujanović, classe 2004, era atleta che costituiva la base della squadra che quest'anno andava all'assalto del titolo nazionale che dal 2004/05 ad oggi è stato vinto 18 volte dall'ACH Volley, prima a Bled poi trasferitosi nella capitale Lubiana e una volta soltando dal Maribor, con il Kamnic (tre scudetti all'attivo 2000/01, 2001/02, 2002/03) per ben 9 volte negli ultimi undici anni giunto secondo.
Recentemente però il giocatore (9 novembre), tramite un proprio agente, ha inviato una lettera per una risoluzione unilaterale del contratto con il club. Lettera allegata alla richiesta inviata alla FIVB il 15 novembre per una formale richiesta alla FIVB di rilascio del transfert per trasferirsi al Vero Volley Monza.
Il 13 novembre la Federvolley slovena ha inviato una lettera al Vero Volley Monza per informarlo della posizione sia e del club in merito alla corretta posizione del giocatore.
Il 17 novembre la Federazione Mondiale da Losanna scrive alla Federazione Slovena indicando il termine del 21 novembre per avere una definizione del valore della tassa per permettere al giocatore di ricevere il transfer informando la parte slovena che oltre quella data l'ammontare della tassa sarebbe stata definita dalla stessa FIVB e non più negoziabile
Il 20 Novembre la Federazione Slovena scrive alla FIVB per sostenere che il transfer non può essere rilasciato dalla Federvolley mondiale sulla base di una lettera del solo giocatore che si dichiara libero da un contratto, senza così interpellare il club che invece non ha accettato la chiusura dell'accordo in essere (contratto con scadenza 2024/25!).
Nella stessa data, tramite uno studio legale con sedi in Milano, Roma e Londra che nella lunga missiva cita anche la nostra anticipazione sul braccio di ferro per l'atleta (leggi qui), il Camnik diffida il Vero Volley a tesserare l'atleta.
Il 21 Novembre la Federazione slovena riscrive alla FIVB per evidenziare che il contenzioso non è relativo all'importo della commissione che dovrebbe essere pagata dal Club ricevente (Monza), ma piuttosto una controversia relativa all'esclusione dell'OK Calcit Volley Kamnik (il "Club attuale") del ragazzo dalla procedura di emissione del ITC, il transfer internazionale. Una esclusione sorta esclusivamente sulla base della lettera di risoluzione unilaterale del contratto in essere tra club e giocatore inviata dallo stesso giocatore (o da chi per lui...). Risoluzione unilaterale che il club ha prontamente respinto.
E su questo la Federazione Slovena solleva un interrogativo alla FIVB sulla possibilità che questo avvallo possa costituire un pericoloso precedente che potrebbe consentire ad ogni atleta - solleticato da altri club di campionati "ricchi" o da procuratori - risolvere contratti per offerte più remunerative che arrivino anche in corso d'opera, minando così la programmazione dei club.
Il Vero Volley Monza, scoperto che l'atleta in realtà non è libero (come forse gli era stato presentato dal procuratore) farà un passo indietro?
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