TREVIGLIO - La sfida di questa sera tra Bergamo e Novara, uno dei tre anticipi della 12esima giornata propone alle cronache attuali quasi un testa coda con le piemontesi al quarto posto (seppur reduci da tre sconfitte nelle ultime cinque gare, tutte con le tre big del torneo: Scandicci, Conegliano e Milano) e le padroni di casa di Bergamo che nel medesimo periodo hanno colto una sola vittoria con il fanalino di coda Trento.
Eppure, non una eternità fa, le due città sottorete se le davamo di santa ragione per scudetti e coppe nazionali e internazionali. Era l'era della Foppapedretti che faceva tremare il mondo della pallavolo femminile e della Novara targata Asystel che inseguiva con passione e coraggio le prime glorie nazionali e internazionali.
Nell'incrocio con la storia di Bergamo l'allora Asystel visse anche un match ball scudetto in una serie tricolore incredibile, da sconsigliare ai deboli di cuore. Era il campionato 2003/04, Novara portò Bergamo a giocarsi gara 3 in casa, nel vecchio palasport cittadino, sotto di 0-2 e con il risultato di 1-2 in gara 3. Il quarto set di quella partita resterà nella storia delle due realtà con una rimonta orobica che partì anche da un salvataggio sulla linea del libero cinese Li Yan su un match ball scudetto novarese. Quel set si chiuse poi 26-24 con un apporto determinante per le orobiche in attacco della tedesca Gruen e della russa Sokolova. Bergamo rialzò la testa e vinse lo scudetto in gara 5.
Altri tempi, altre società, anche se uomini e donne e relative esperienze restano anche oggi a capo delle nuove realtà. "Beh, diciamo che quest'anno forse in termini di valutazione della squadra qualcosa posso aver sbagliato - dice con molta onesta intellettuale l'amministratore delegato di Volley Bergamo 1991, Andrea Veneziani, uomo di pallavolo vero -. E' una annata difficile, la squadra non è quella che pensavo e c'è da capire, in fretta, il perché. Forse ho sottovalutato anche la questione palasport che in passato ci ha aiutato a vincere qualche gara, era il nostro fortino".
Oggi quel palasport è diventato la sede di un Museo di arte moderna, ma l'amministrazione non ha dato allo storico club pallavolistico un impianto alternativo, promettendo una struttura che, appena due giorni fa, si è scoperto sarà pronta solo per la stagione 2025/26, costringendo il club a restare a Treviglio per altri due campionati. Necessità che metterà a rischio - per i maggiori oneri - la sopravvivenza della società o la costringerà a un cambio di sede definitivo.
Ciao Bergamo? Si vedrà.
Intanto c'è la squadra su cui lavorare. Cambi in vista: "Per ogni ragionamento in quel senso dobbiamo ragionare prima sul bilancio, e trovare nuove entrate" spiega un pragmatico Veneziani. Che poi viene alla sempre affascinante sfida con Novara: "Abbiamo problemi, ma non siamo in guerra. La partita con Novara, con i dirigenti e amici di sempre da Suor Giovanna a Marchioni, me la godo. Speriamo di essere alla loro altezza anche se ora la classifica dice di no".
Sul resto, la voce di Venziani: "Non voglio trovare scuse. Partite come quella con Cuneo e Chieri secondo me ci avrebbero regalato punti in più anche con Vallefoglia..."
"La squadra non gira come doveva girare, non credo da ultimo posto, ma aquesto dicono i numeri".
Resta il grosso rammarico per il palasport. "Abbiamo anche fatto presente al Comune che un impianto da 2500 è insufficiente, così nasce vecchio. C'era uno spazio in fiera che ci poteva permettere anche economie di scala. Invece ci hanno voluto portare lì in un impianto da 2500 che sarà perfetto per gli spettacoli teatrali... A Bergamo l'unica cosa importante è l'Atalanta, e basta".
Si ha l'impressione che il Comune vi abbia abbandonato quando il gruppo Foppapedretti ha chiuso con il volley. "Quando la Foppapedretti ha smesso di investire ci hanno abbandonato. Mentre per il calcio girano milioni di euro con modifiche allos stadio che cambiano il volto della città e tutti subiamo"
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