Internazionale | 23 dicembre 2023, 18:05

Stati Uniti: Jordan Larson, obiettivo Parigi2024

Redazione Volleyball.it

Stati Uniti: Jordan Larson, obiettivo Parigi2024

di Chiara Belcastro

La schiacciatrice statunitense Jordan Larson si racconta. Obiettivo Parigi2024.

Nata nel Nebraska, hai compiuto i primi passi nel mondo della pallavolo lì. Dopo tre medaglie olimpiche e un gran numero di trofei con club e la nazionale statunitense, nel 2020 sei stata introdotta nella Nebraska Athletic Hall of Fame. Ora sei tornata a casa come assistente allenatrice. Cosa significa per te questo ritorno in Nebraska e che tipo di approccio hai con i giovani talenti? "È stato fantastico tornare. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che sono stata qui e sentire di far parte di una comunità è stato fondamentale per me. Vedere questi atleti crescere, formarsi e scoprire quanto desiderino eccellere è interessante e al tempo stesso gratificante. Adoro tutto questo".

Nel 2020, si erano diffuse voci riguardanti il tuo ritiro dalla nazionale USA al termine delle Olimpiadi di Tokyo. Dopo un periodo di stop, quest’estate sei tornata per disputare la VNL e i NORCECA. Qual è stato il momento più difficile: pensare al ritiro o al ritorno? "Sebbene entrambe le situazioni siano state gratificanti sotto diversi aspetti, in realtà non ho mai dichiarato ufficialmente il mio ritiro. Penso che non si possa mai sapere davvero e non mi piace chiudere delle porte perché potrei doverle riaprire in futuro. Per fortuna, Karch Kiraly aveva lasciato la porta aperta e mi ha consentito di tornare a vestire la maglia della nazionale. Mi sono sentita accolta e ho avuto l'impressione di poter essere ancora utile alla squadra". 

Dopo Londra 2012, Rio De Janeiro 2016 e Tokyo 2020, cosa rappresenterà Parigi 2024? "Sento che in tutti i Giochi Olimpici ho sempre giocato per un obiettivo di più grande di me e questo credo varrà anche per le prossime Olimpiadi. Parigi 2024 però rappresenterà qualcosa di più, qualcosa che è legato a come posso essere di aiuto per lo sviluppo e la crescita della prossima generazione che sarà protagonista della pallavolo americana.

Come membro chiave della Nazionale femminile degli Stati Uniti, in che modo il tuo ruolo si è evoluto nel corso degli anni? "Penso di aver imparato come poter aiutare la squadra, in qualsiasi situazione e rispetto alla necessità che si presenta. Ho imparato a essere un leader, nel senso più ampio di questo termine, continuando a spronare chi mi sta intorno. Il mio obiettivo è imparare ed evolvermi continuamente, dando il mio contributo dove serve alla squadra".

Passare dalla lega portoricana al campionato russo con la Dinamo Kazan è stato un passo significativo nella tua carriera. Questa esperienza come ha influenzato la tua crescita professionale? "È stata una transizione enorme per me, sia personale che professionale. Vivere e giocare in Russia è stata una vera sfida, il campionato russo in quel periodo era molto competitivo. L’esperienza mi ha sicuramente resa più forte, sono migliorata tantissimo andando là e sono davvero grata per averla vissuta".

Il passaggio all’Eczacibasi Istanbul è stato un altro momento cruciale nel tuo percorso pallavolistico.  "Penso che il mio primo anno lì sia stato fondamentale. Avevamo una squadra fantastica, ma è stata la chimica di squadra a permetterci di vincere. Ho avuto un'esperienza meravigliosa all’Eczacibasi, un club estremamente professionale e rispettoso".

Guardando indietro al tuo percorso da Kazan al Vero Volley Monza, quali sono i momenti che hanno avuto un impatto significativo sul tuo sviluppo personale? "Durante tutti questi anni, i ricordi e momenti meravigliosi che hanno portato a grandi successi sono talmente tanti che è difficile scegliere. Penso che ogni anno io abbia dovuto capire dove e come potevo aiutare la squadra. Ho sempre analizzato attentamente cosa doveva essere fatto e come potevo essere un valore aggiunto per quelli intorno a me".

La pallavolo richiede molto fisicamente e richiede una grande resilienza mentale. Come affronti il mantenimento di un equilibrio tra forma fisica, salute mentale ed eccellenza nelle prestazioni?
"Penso che tutto ruoti attorno alla consapevolezza di ciò che sta accadendo intorno a te. Cerco di prendere decisioni sagge, capire cosa è importante fare in quel momento preciso e sapere dove voglio arrivare. Bisogna vivere un giorno alla volta".

Se potessi “rubare” una parte di talento da un’altra giocatrice, da chi e quale skill vorresti prendere? "La capacità di Maja Ognjenovic di impostare e leggere il gioco. Lei ha una grande sensibilità rispetto alla partita che si sta giocando ed è in grado di capire quale sia il momento e il modo giusto per alzare alle sue compagne di squadra. Sono grata di aver avuto la possibilità di giocare con lei per due anni".

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