MODENA - 202 cm di bontà. Vigor Bovolenta era il classico gigante buono.
Campione nella pallavolo, persona di uno spessore umano raro, Bovolenta, centrale di Contarina, paese del Polesine, è nato il 30 maggio 1974, esattamente 50 anni fa.
Ci ha lasciato troppo presto, il 24 marzo 2012, all'età di soli 37 anni, mentre era impegnato in ciò che gli piaceva fare: giocare a pallavolo. Una serata tragica sul campo del Fontescodella di Macerata, ancora in campo in serie B2, chioccia della squadra di Forlì, dove voleva dispensare la sua conoscenza alle giovani generazioni e trasmettere la sua energia e i suoi modi.
Un malore, un arresto cardiaco, lo strappò alla famiglia, a Federica Lisi e ai suoi figli.
Ci ha lasciato troppo presto Vigor, ma oggi il mondo della pallavolo lo riabbraccia idealmente, pensando a cosa era e cosa sarebbe stato quell'uomo all'età di cinquant'anni.
Quello che è stato sui campi di pallavolo è noto: ha fatto parte della generazione di fenomeni e ha vinto quasi tutto, a partire dall'argento olimpico di Atlanta 1996, dove quell'Italia ha sfiorato l'oro come non mai, perso soltanto al tie-break contro un'Olanda irripetibile. Due ori europei, ori in serie nella World League, Coppa del Mondo e poi tante soddisfazioni, anche in ambito nazionale con il primo scudetto nella sua Ravenna, il secondo scudetto - più maturo e da protagonista - a Modena, il primo di Lorenzetti. Ha fatto parte di quel Messaggero Ravenna dei fenomeni, capace di vincere tre Champions League al fianco di campioni come Kiraly, Timmons, Vullo, Gardini, poi Renan Dal Zotto e Giovane Gávio fino al russo Fomin.
Forgiato nella cantera romagnola, proprio a Ravenna ad un mese dalla sua scomparsa si giocò il "Bovo Day", una festa in ricordo del campione dove una squadra degli "Amici di Vigor" sfidò l'Italia di Mauro Berruto.
Una giornata particolare in cui in campo entrò anche Alessandro, allora solo sette anni, per una battuta da sotto che, superata la rete, trovò anche gli applausi per un ace. La maglia indossata dal figlio di Vigor gli arrivava sotto le ginocchia, ma si vedeva che era solo il preludio del futuro.
Quel futuro che oggi, Alessandro Bovolenta, sta cullando in Canada, dove la prossima settimana sarà in campo con la nazionale di Ferdinando De Giorgi per la seconda settimana della Volleyball Nations League, con un solo obiettivo: qualificarsi per le Olimpiadi.
Olimpiadi che Vigor ha "rivissuto" a Londra 2012 quando Cristian Savani, rompendo ogni protocollo del CIO, si sfilò da sotto la tuta la maglia del centrale per tenerla bene in vista sul podio di bronzo dell'Italia.
Oggi su Sky Sport1 verrà riproposto lo speciale 'La luce di Bovo' alle 18.30 e 23.30
Da Tuttosport
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