di Filippo Vagli
Con la vittoria ottenuta in soli tre set ai danni della nazionale olandese guidata dal "nostro" Roberto Piazza si è conclusa con tre vittorie su quattro incontri la seconda tappa della nazionale maschile italiana di volley nella Nations League 2024.
Due gli obiettivi che De Giorgi aveva dato ai suoi ragazzi per questa serie di partite in terra nordamericana: mantenere la testa della classifica per blindare la qualificazione alla Final Eight, e incamerare punti pregiati a livello di ranking per coronare il grande obiettivo di quest’estate azzurra: la qualificazione olimpica.
Nessun cambiamento nei convocati rispetto alla tappa di Rio. Giannelli e Sbertoli primo e secondo palleggiatore. Yuri Romanò e Alessandro Bovolenta a giocarsi il posto in zona due. Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Luca Porro e Francesco Recine schiacciatori ricevitori. Simone Anzani, Giovanni Sanguinetti, Roberto Russo e Gianluca Galassi ad attaccare e murare al centro della rete. Fabio Balaso e Gabriele Laurenzano primo e secondo libero.
Azzurri che dopo la buona settimana in Brasile, sia per i risultati che per il gioco espresso, hanno esordito in questa seconda tappa con una sconfitta al quinto set contro i campioni olimpici uscenti, la Francia di Andrea Giani, perdendo così l’imbattibilità dopo i quattro successi consecutivi ottenuti nello slot di Rio de Janeiro.
Non è stato sufficiente agli uomini di Fefè De Giorgi fare meglio dei transalpini in ricezione (57% a 53% di ricezione positiva), in attacco (53% a 46% di attacchi vincenti) così come nei muri vincenti (12 a 10 per gli azzurri). L’efficienza al servizio e i troppi errori punto hanno fatto pendere il piatto della bilancia dalla parte dei cugini d’oltralpe con le due squadra divise solo da 4 punti complessivi (106 a 102 per i francesi).
Azzurri che, come detto pocanzi, hanno pagato a caro prezzo i troppi errori (32 contro i 27 dei francesi) così come il -18 al servizio (nel differenziale errori / ace) frutto di 2 battute vincenti e 20 errori che ha pesato in negativo rispetto al -12 dei francesi (5 ace e 19 errori dai nove metri).
Altresì preoccupate in casa azzurra si è rivelato il rendimento in attacco dei due opposti: Romanò 39% e Bovolenta 38%. Troppo poco per chi deve appresentare la principale bocca da fuoco di ogni squadra.
Bella la reazione degli azzurri arrivata meno di ventiquattro ore dopo al termine di un vero e proprio match di carattere. 3-0 dei ragazzi di De Giorgi sul sempre ostico USA, con il quinto successo nel torneo messo in faretra. I parziali (25-23, 26-24, 25,20) testimoniano quanto equilibrio ci sia stato in campo. Equilibrio confermato anche dalle statistiche di squadre con le due nazionali che si sono pressoché equivalse sia negli errori (19 USA, 18 Italia) che in ricezione (45% di ricezione positiva per entrambe le squadre). Leggermente meglio l’Italia in attacco (45% contro il 41% degli statunitensi) con gli "Yankees" più performanti a livello di muri vincenti (8 a 5).
Ma al di là dei numeri, Giannelli e compagni sono stati bravi a portare a casa i primi due set giocati punto a punto, accettando la battaglia, recuperando una volta sotto, per poi spuntarla a differenza di ciò che era accaduto contro la nazionale guidata da Andrea Giani. Sontuosa la regia di Simone Giannelli che ha giganteggiato alla pari di Daniele Lavia: 16 punti e 52% in attacco per il forte posto quattro trentino. Buona anche la prova di Galassi che ha chiuso con un lusingherò 78% in attacco e 3 muri mentre leggermente sotto gli abituali standard quella dell’altro centrale, Russo, che non ha portato a tabellino neppure un muro vincente e ha terminato il match con un 57% in attacco, dato insufficiente per un centrale.
Così come in gara uno è proseguito il momento di difficoltà per l’opposto titolare Romanò. Dopo essere partito nel sestetto base nei primi due set, a fronte di un modesto 29% di palloni messi a terra in attacco Yuri è stato sostituito a metà del secondo parziale da un più volitivo Alessandro Bovolenta. Il classe 2004 ha chiuso positivamente più azioni complesse, messo a terra palloni pesanti in momenti caldi del set e dimostrando una buona personalità. 50% la percentuale in attacco fatta registrare dal nuovo opposto di Piacenza.
Venerdì 7 giugno è stata la volta di Cuba ad essere travolta dagli azzurri. Partita non facile, considerato che era la terza in due giorni, ma ciononostante i caraibici che non hanno avuto scampo di fronte all’Italia che si è imposta per 3-1 conquistando la sesta vittoria in questa edizione della VNL. Servizio e muro i due fondamentali che più di ogni altro hanno scavato il solco tra le due squadre. Il misero 38% di ricezione positiva di Cuba testimonia la qualità degli azzurri dai nove metri così come gli 11 muri a 7 a favore dei nostri portacolori hanno rappresentato un elemento di sostanziale differenza. Italia brava anche nella gestione degli errori (10 gli errori di differenza far le due squadre) così come in attacco con un ottimo 56% di positività contro il 47% degli avversari.
A livello di singoli menzione d’obbligo per due dei nostri tre ricettori con Balaso e Lavia prossimi entrambi al 60% di ricezione positiva (il terzo, Michieletto si è assestato al 46%), così come per i due centrali. Galassi (75% in attacco e 5 muri) e Anzani che pur senza portare a casa muri vincenti, è riuscito in più occasioni a “sporcare” gli attacchi avversari ma soprattutto a portare a tabellino anch’esso un lusinghiero 75% di attacchi vincenti.
Leggermente migliorata la prestazione dell’opposto Yuri Romanò che chiudendo il match con il 48% in attacco si è rivelato essere in crescita rispetto alle due gare precedenti quelle con Francia e USA. Romanò che con 18 punti di cui 3 a muro e il 54% di positività in attacco ha brillato ancor di più nell’ultima gara quella nella quale è toccato agli “orange” passare sotto il rullo compressore degli azzurri che con un perentorio 3-0 non hanno avuto alcuna difficoltà a sbarazzarsi degli avversari inanellando il settimo successo in VNL.
Italia che fin dalle prime battute ha imposto un ritmo indiavolato alla gara con battuta, muro e difesa ad altissimi livelli creando enormi difficoltà al side out olandese. Pochi ace per gli azzurri ma un servizio dalla grande qualità che ha lasciato alla ricezione olandese solo il 36% di positività.
Ancora una volta Simone Giannelli ha dimostrato di essere il numero uno al mondo in cabina di regia impreziosendo la sua prestazione al palleggio con cinque punti. Nella giornata in cui Daniele Lavia non ha avuto la mano particolarmente calda in attacco (14% per lui in prima linea) ci ha pensato Alessandro Michieletto a compensare dando grande efficienza e solidità in posto quattro mettendo a segno uno straordinario 62% di positività sotto rete. 14 errori complessivi per gli azzurri contro il 23 degli olandesi a confermare il miglioramento partita dopo partita da questo punto di vista: 6,4 errori totali per set in gara uno, 6 in gara due, 5 in gara tre e, come detto pocanzi, 4,6 errori a set nel match di ieri.
A dimostrazione di come il nostro staff tecnico stia lavorando sulla gestione dell’errore. Sempre a proposito di errori (elemento sempre più importante nella pallavolo moderna) sarà necessario crescere riguardo l’efficienza al servizio con l’Italia ancora troppo discontinua da questo punto vi vista: buono il differenziale errori / ace (– 4) nella gara con gli USA a differenza di quello tutt’altro che soddisfacente (-18) relativo al match contro la Francia. Ce ne torniamo a casa da Ottawa con una sola partita persa (e giocata a corrente alternata), quella con la Francia, ma per il resto la squadra ha proseguito nel suo percorso di crescita sia dal punto di vista tecnico che nel modo di stare in campo.
Consapevole di come sia necessario mettere in atto un ulteriore step nel riuscire a mantenere alta l’attenzione in ogni singolo momento della partita, poiché in campo internazionale basta un nonnulla per andare sotto contro ogni tipo di avversario.
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