Comunichescion - 24 giugno 2024, 02:25

Comunichescion: Velasco riporta indietro le lancette azzurre. FIVB E Volleyballworld che gestione kamikaze!

A Bangkok le finali femminili a Lubiana e Manila fasi chiave del torneo maschile... La pallavolo si ruba spazi e attenzioni sovrapponendo gli appuntamenti

di Luca Muzzioli

Gran bell'Italia quella rivista all'opera a Bangkok, due anni dopo Ankara. L'avvento di Julio Velasco ha portato indietro le lancette di questa squadra di due anni, al 2022, ultimo vero anno di meritata mazzantiana memoria, con l'oro alla VNL a seguire l'oro europeo dell'anno prima. Due anni indietro con due anni in più di esperienza, tecnica e umana.

Questa VNL, ma soprattutto i volti e gli atteggiamenti pubblici a portata di chi non è dentro alle dinamiche private del gruppo, fanno propendere per il pensiero che il 2023 sia stato una parentesi, un confuso momento di appannamento, che ha portato ad un dovuto cambio di testimone per arrivare a questo.

È stata bella, bellissima, la squadra azzurra che nel weekend ha vinto la VNL, incassato 5 premi individuali e, soprattutto, mostrato un gioco con un'efficienza rara, dispensando sorrisi e trasmettendo l'idea di un ambiente positivo.

Detto questo, per non fare pagelle, dico solo che questo Velasco sembra quello conosciuto ai suoi primi passi. Bravo a infondere fiducia anche alle seconde linee, in grado poi di emergere nel momento del bisogno. Bravo a far chiarezza e, nello specifico, valorizzare al meglio quello che ha a disposizione.

Vinta la VNL, forse il risultato meno ipotizzabile rispetto a una qualificazione olimpica che comunque il ranking lasciato in dote da Mazzanti di fatto già garantiva, ora questa Italia targata Velasco si candida a rifare quello in cui queste ragazze ci avevano fatto credere: la possibilità di lottare e giocare per i traguardi maggiori. Sia chiaro, rispettando una delle regole dello sport che non traduce la possibilità di giocare per le medaglie in medaglie. Ci sono anche gli avversari, capaci di giocare ad alta intensità e anche molteplici perché si è chiuso da tempo il periodo dei lunghi cicli di dominio di poche nazionali.

Godiamoci il momento e l'attesa di Parigi 2024.

 

FIVB & VOLLEYBALL WORLD, MA CHI COMANDA?

In tutto questo, la maggior concorrenza alla pallavolo se la fa la stessa pallavolo...

Nella giornata delle finali di Volleyball Nations League femminili, con il tripudio italiano, quello polacco che ha festeggiato con gioia il terzo posto, ma anche la soddisfazione del Giappone che comunque arriva sul podio del torneo per la prima volta nella storia, nel giorno in cui una federazione mondiale può celebrare un palazzetto pieno e far immortalare la passerella dei suoi vertici dirigenziali nelle premiazioni, ecco che tutto si guasta perché nella medesima giornata la stessa FIVB colloca in calendario l'ultimo turno preliminare della medesima manifestazione maschile. Una concomitanza che fa sì che i fari proiettati sul podio femminile del pomeriggio debbano subito essere spostati a rincorrere l’ultima fase di qualificazione olimpica, nella quale solo ieri si è decisa la dodicesima qualificata (Serbia), la classifica del ranking che definisce le fasce per il sorteggio olimpico e, non ultimo, il tabellone della Final Eight di VNL di Lodz.

Questa è la FIVB, la Federvolley mondiale prodiga di auto celebrazioni, ma disattenta nel non rovinare la festa delle sue stesse squadre, delle sue stesse masse al seguito. Italia, Polonia, Giappone, Brasile: occhi a Bangkok, occhi a Lubiana e Manila...

Questa è la pallavolo, uno sport gestito in maniera tutt'altro che efficace perché a togliere spazio e attenzioni alla pallavolo è la pallavolo stessa.

Non serviva un grande manager per calendarizzare le finali femminili al sabato e lasciare l'epilogo maschile alla domenica...

Da anni ci chiediamo perché la qualità del vertice mondiale non è pari alla qualità degli atleti, tecnici, ecc. Ancora non abbiamo trovato risposta, ma, anche ieri, conferme.

FIVB, Volleyball World... chiunque comandi, serve una sveglia. 

 

 

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