Olimpiadi | 28 luglio 2024, 12:42

Olimpiadi: Julio Velasco dopo il successo. "Motivazione? Ce ne è anche troppa. Il set perso ci fa bene..." - audio

Alessandro Trebbi

Olimpiadi: Julio Velasco dopo il successo. "Motivazione? Ce ne è anche troppa. Il set perso ci fa bene..." - audio

PARIGI (Francia) - Julio Velasco commenta il successo azzurro contro la Dominicana nella gara d'esordio delle azzurre nei Giochi di Parigi2024.

Che esordio è stato? Contento?
"Sì, molto, perché secondo me è una partita che ci serve molto. In primis perché abbiamo vinto i tre punti, ovviamente. E l'aver perso il secondo set, dove eravamo in vantaggio e in cui loro hanno recuperato giocando molto bene, con alcune difese strepitose, i contrattacchi organizzati benissimo, con qualche errore nostro, ovviamente. C'era il rischio che la squadra sia nervosissima, o perdesse il filo della partita, o si deprimesse. Invece sono state molto brave la ragazza a iniziare il terzo bene, a lottare su ogni palla, sapendo che loro stavano giocando bene, e poi il quarto ancora di più. Ci sono stati anche dei cambi, quindi questo dà grande tranquillità a tutta la squadra, sapere che le giocatrici della panchina possono entrare, risolvere qualche problema, poi rientra quella che giocava, oppure no, e poi alla fine abbiamo chiuso la partita, con due giocatrici che sono entrate di cambio.

"Questo è importante perché se uno non soffre mai, è un problema. Noi abbiamo vinto la VNL soffrendo troppo poco, quindi avere l'esperienza di soffrire un po' crea anticorpi sulle difficoltà. È molto importante una manifestazione come questa, dove ogni partita è difficile. Ieri la Germania ha battuto il Giappone, nei maschi, per esempio. Succede, e molti chiedono perché. Quindi bene, perché abbiamo vinto di squadra, poi alcune giocatrici che hanno giocato male nel secondo sono state strepitose nel terzo e nel quarto, come Paola (Egonu, ndr) per esempio, però poteva non succedere, poteva continuare male".

Gli hai dovuto dire qualcosa dopo il secondo set? "Ma sempre le dico cose, però non è che uno dice cose e succedono, se non lo fanno loro, se no sarebbe troppo facile. Il merito è loro, chi è l'allenatore non dice niente, tutti diciamo, la diagnosi, però ho insistito molto durante tutta l'estate su questa cosa, di pensare alla palla dopo, non parlare della palla prima, ancora ne parliamo troppo, alcune giocatrici parlano troppo, vogliono una spiegazione a ogni punto perso, questo è un errore, perché la palla seguente sarà diversa, però se io lascio il cervello a pensare a che devo fare questo e poi devo fare un'altra cosa, perché la situazione è diversa, è probabile che sbagli di più".

"Poi è chiaro che abbiamo insistito, per esempio sul murare in modo più ordinato, soprattutto alla mancina, perché se muovevamo le mani ci facevamo fuori, però uno lo può dire, poi se il giocatore non ha la tranquillità per farlo, succede che quando un giocatore ha troppa ansia, troppa voglia di vincere, vuole risolvere solo con la forza, e perde l'ordine la squadra, succede, ma succede anche nelle migliori squadre, loro sono stati brave".

Quindi secondo lei è uno dei casi in cui l'obbligo di vincere è stato il peggior nemico del giocatore?
"Lo è, lo è per tutti, lo è per Djokovic... è andato a Tokyo, si pensava desse due racchettate per tornare a casa con l'oro, invece non ha preso neanche il bronzo e parliamo di Djokovic".

Quindi è stato meglio perdere questo set? "Non è che è meglio, però dobbiamo sapere che ci saranno delle difficoltà, e che non dobbiamo pensare a dopo, ai Q, per esempio, sarebbe un errore tremendo sarebbe. Olanda, adesso solo Olanda, e poi solo Turchia, e poi vediamo con chi giochiamo... Il cervello è particolare.C'è già troppa motivazione in queste partite, non poca, troppa, quello che non serve è motivare i giocatori, la troppa motivazione crea ansia spesso, si pensa non possiamo fallire, questo è terribile, come non possiamo fallire?"

Quindi non è stato un impegno preso sotto gamba al contrario?
"No. è stato preso nel modo giusto, secondo me. Il secondo set, non è che noi siamo stati un disastro, sono loro che hanno giocato dieci punti benissimo, con difese strepitose, muravamo, coprivano, ma anche con il Giappone la finale dei VNL è stato così, abbiamo perso un set per merito loro. Ma non ci mancherebbe, sono squadre forti. Noi tendiamo a pensare che quando vinciamo diventiamo il popolo scelto da Dio, come ho detto, vinciamo una manifestazione, l'altra si parte da zero a zero, non è che siamo i più forti perché abbiamo vinto, non è così, chi ha fatto sport lo guarda, sa che non è così, semplicemente".

Julio, Gaia è l'ultima arrivata in questo gruppo, è pure entrata tranquilla, ha fatto il suo...
"Lei è bravissima in quello, lei entra, gioca, non si fa problemi, una ragazza molto equilibrata da quel punto di vista, ma anche Omoruyi è entrata tranquilla. E questo è importante, ci saranno delle difficoltà, ci mancherebbe altro. Oggi non c'è una squadra nel mondo, né maschile né femminile, che fa un ciclo lungo come abbiamo fatto noi, come ha fatto il Brasile, come ha fatto l'Unione Sovietica, o gli americani, non ci sono più cicli, se vediamo si nota che uno vincerà l'Olimpia, l'altro l'Europeo, l'altro il Mondiale, e questo vuol dire che la pallavolo è cresciuta a livello mondiale, ci sono molti più sorprese di una volta, la partita di ieri della Germania è un esempio, e questo perché c'è una crescita molto grande, quindi ogni partita deve stare a sé. Noi facciamo fatica a capire questo. Noi 'o l'Italia è il peggior paese del mondo o il migliore'. In mezzo c'è poco".

Volevi tanto allenare le donne all'Olimpiade, come è stato?
"Mi bastava un club per dire la verità, volevo fare un'esperienza con le donne, infatti sono andato a un club nemmeno di vertice, poi questa possibilità è stata una sorpresa, perché tutti pensavamo che lo staff tecnico arrivasse all'Olimpia, così non è stato, se la posso fare con la migliore squadra che la nazionale. Ma è molto bello, questo è un gruppo molto bello".

Come è l'atmosfera in quest'Olimpiade? "A me quello che mi sorprende è il pubblico che c'è alle 9 del mattino, anche ieri, per quanto so io, tutti i posti pieni, anche ieri, 23 di sera, il beach era pieno, con pioggia, con brutto tempo. Non so se quante percentuali francesi o sono arrivati da tutto il mondo, non lo so, ma questo mi ha sorpreso, perché altre volte alle 9 del mattino non c'era nessuno, ieri in Brasile e Italia era le 11, era pieno, questo mi ha sorpreso, non me l'aspettavo, pensavo che alle 9 fossero, insomma, sentivo per il tifo, un sacco di italiani.

Julio, mi incuriosiva il tuo pensiero su Luciano De Cecco, portabandiera dell'Argentina, un pallavolista e portabandiera dell'Argentina. "È bello, è bello, è un grande onore per la pallavolo, insomma, la pallavolo è importante in Argentina, però, insomma, il basket ha vinto un'Olimpiade, poi non si è qualificato per questa Olimpiade, il calcio, però, è bello che un pallavolista. Speriamo che in futuro ci sia un pallavolista in Italia che sia portabandiera, che qualcuno se lo meriti, però bisogna meritarselo, perché i due portabandiera che ci sono quest'anno se lo sono meritati a grande, non si può dire niente".

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