Olimpiadi | 29 luglio 2024, 16:17

Olimpiadi: Le parole di Nicolai e Cottafava dopo la vittoria su Nicolaidis.Carracher - audio

Alessandro Trebbi

Olimpiadi: Le parole di Nicolai e Cottafava dopo la vittoria su Nicolaidis.Carracher - audio

PARIGI (Francia) - Nicolai e Cottafava commentano il successo sulla coppia australiana Nicolaidis.Carracher che rilancia le ambizioni.  


Era la vittoria che ci voleva, no?
Paolo Nicolai: "Sicuramente. È stato un giorno e mezzo bello teso, perché sapevamo l'importanza di questa partita dopo aver perso la prima. Ma è stata quasi consecutiva, perché dopo il debutto siamo rientrati nel villaggio che erano forse le 3 del mattino. Stamattina alle 5 eravamo pronti per partire, quindi non c'è stato tanto tempo. Abbiamo solo cercato di ripassare quali sono i punti chiave del nostro gioco che è importante tenere a mente e oggi è andata meglio".

Avete commesso meno errori rispetto all'esordio. Quanto sei soddisfatto del gioco, al di là del risultato che era fondamentale? 
"Siamo soddisfatti perché abbiamo giocato a un livello più alto. Abbiamo mosso di più la rete, usato più punti rete. Abbiamo giocato meno in modo semplice, cercando meno di risolvere la situazione con il talento e più con il sistema. Ciò su cui abbiamo lavorato ha funzionato e ci ha aiutato a liberarci di un po' dell'emozione che comunque c'è. Inutile nasconderlo, però oggi l'abbiamo gestita meglio e ci ha aiutato a fidarci di quello su cui lavoriamo tutti i giorni.

Siete abituati a cambiare gli orari, ma quanto cambia per voi giocare alle 11 di sera, alle 9 del mattino?

"Qui vale tutto, lo sappiamo, perché l'importanza, la voglia di far bene, la voglia di stare bene in campo che vola. Sembravano le 11 di sera, ma la giornata è volata. Alle 5 di mattina eravamo svegli come dei grilli, quindi vogliamo stare in mezzo al campo il più possibile. Cerchiamo, lottiamo, ci mettiamo pressione perché abbiamo desiderio di giocare il più possibile qui dentro".

Samuele, oggi braccio più sciolto dopo l'esordio dell'altra sera?

Samuele Cottafava:  "Sì, sicuramente, come ha detto Paolo, la pressione rimane, però entrare in questo stadio già per la seconda volta è un'emozione sicuramente fortissima, ma un po' inferiore all'esordio. Credo che oggi siamo riusciti a giocare un po' meglio, più sciolti e ci ha portato alla vittoria".


Il campo com'è, come è lo stadio, come è la sabbia, come si gioca?

"Bene, nel senso che lo stadio è bellissimo, è probabilmente il più grande in cui abbiamo mai giocato, c'è la Tour Eiffel dietro, quindi emozioni molto forti. La sabbia è più o meno la stessa del circuito, quando si gioca in città tendenzialmente portano la sabbia, l'organizzazione è sempre la stessa, quindi siamo un po' abituati a giocarci. È molto comodo perché intorno al campo c'è anche molto spazio dove potersi muovere, non ci sono subito tribune o transenne come magari capita in altri tornei".

Con gli svedesi, sarà una battaglia bella difficile?

"Sì, sicuramente difficile, le ultime partite hanno quasi sempre avuto la meglio loro, però sono sempre state partite di altissimo livello, molto tirate, quindi alla partita secca come sarà dopodomani proveremo a portarci a casa una vittoria".

Paolo ci ha detto di questo giorno e mezzo di tensione dopo la prima sconfitta, tu che sei alla tua prima Olimpiade come l'hai vissuto questo giorno e mezzo?

Cottafava: "Metà di questo giorno a dormire sicuramente, mi sono svegliato più o meno all'orario di pranzo, poi siamo andati in palestra per tenerci un po' attivi, però è passato velocissimo. Quando uno si diverte e piace dove sta, il villaggio è fantastico, se esci e fai un giro trovi un sacco di altri atleti, è un mondo un po' ideale per uno sportivo, incontrare i suoi idoli anche di altri sport, quindi il tempo passa super veloce".

Volevo chiedervi qualcosa sulla location in particolare, ma voi avete un po' cognizione, di quello che avete intorno? C'è un momento in cui dite "oh, c'è la Tour Eiffel qua"?
Nicolai: "Nei primi 3-4 giorni siamo stati concentrati solo su questo, abbiamo dovuto anche farci troppa attenzione. Ci rendiamo conto che probabilmente siamo nella location più bella e che rimarrà come la location copertina di questi Giochi, quindi è speciale. Parigi è una città che adoro, siamo fortunati, abbiamo lavorato 3 anni per guadagnarci un'opportunità come questa. Il fatto di poter scendere in campo qui è la ricompensa più grande per il lavoro fatto in questi 3 anni. Poi c'è il campo in cui cerchiamo e cercheremo anche di prenderci il risultato che pensiamo di meritare, però quello dipenderà più da noi, ma già il fatto di poter essere qui e scendere in campo in un campo come questo è una ricompensa per tutto quello che abbiamo fatto in questi 3 anni".

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