Olimpiadi - 05 agosto 2024, 21:27

Olimpiadi: De Giorgi dopo l'ostacolo Giappone. "Un gruppo compatto, lavoriamo su questo dal 2021..."

PARIGI (Francia) - Il commento di Ferdinando De Giorgi dopo il successo sul Giappone che vale l'accesso alle semifinali.

"Diciamo che girare questa partita è stata un'impresa, perché il Giappone ha giocato in modo straordinario e meritava. Dobbiamo dirlo, perché la differenza veramente alla fine è stata di poco. Hanno giocato in modo straordinario, noi forse il secondo set lo potevamo portare dalla nostra parte, perché l'avevamo condotto abbastanza bene, poi non siamo riusciti a chiuderlo".

"Però ecco, vedere come i ragazzi sono rimasti comunque fino alla fine a cercare una soluzione, a cercare di aggiungere qualcosa, a reagire nel modo corretto, non spinti della disperazione. Quando giochi con una squadra che difende così, credetemi, è più complicato che giocare contro una squadra che mura. Il muro i giocatori lo prendono in considerazione, ma uno ha tirato al massimo la sua forza e ti difendono sempre, allora lì c'è il rischio che se non rimani solido mentalmente..."

Sul 24-21 del terzo set cosa è successo? "24-22, perché ero sicuro che facevamo il punto. Fino all'ultimo time out li ho tenuti con il pensiero su quello che dovevamo fare, però lì si vede che non è un colpo di fortuna, perché lì sono stati due punti guadagnati. È stata una battuta buonissima di Giannelli, con un lavoro di muro difesa e ricostruzione, e un altro di Giannelli con una buonissima battuta. Non sono state due palle tirate fuori dagli avversari o meno".

"Abbiamo fatto la scelta di non marcare il primo tempo, di aspettare un po' gli esterni, perché comunque devi fare delle scelte in quel momento. Credo che vada dato merito a questi ragazzi non solo di essere degli atleti bravi dal punto di vista tecnico, ma di essere un gruppo molto compatto e di avere una capacità di reazione forte".

"Questa è la cosa più bella che esce da stasera, oltre ad aver passato i quarti, che mi sembra una cosa interessante pure questa. Però rimane ancora di più la convinzione che loro sono un gruppo molto compatto. Lavoriamo dal 2021 su questo".

Tenere razionali i ragazzi in certe fasi terribili della partita?

"Non è molto difficile con loro, perché non è una cosa che facciamo quando capita. È un modo anche di allenarci, un modo di vivere, un modo di relazionarci. C'è una continuità in questo atteggiamento propositivo, di compensare, di aiutare, di non mollare. Non è che c'è da fare. È chiaro che nel time out il mio compito era tenerli un po', diciamo, tranquilli, farli focalizzare su delle cose concrete, perché sennò pensi a centomila cose, ma poi alla fine devi fare delle cose concrete".

Lei non urla mai? Non si arrabbia mai? Neanche nei momenti più difficili?

"Mi arrabbio in allenamento. Io in allenamento mi arrabbio. In partita gioco con loro, non è che se mi arrabbio loro giocano meglio, magari fosse così. Se fosse così mi sentiresti urlare dalla mattina alla sera, ma non è così".

Nel corso della partita, al di là del cambio con Sbertoli, non ha mai sentito la necessità di fare qualche altro cambio, guardandosi indietro in panchina?

"Ho fatto solo il cambio di Gianna (Giannelli, ndr) per far respirare un attimo la situazione, perché stavamo così. Per il resto ho visto i ragazzi che erano dentro la partita. Se guardate le percentuali nostre nei primi due set, sono buone percentuali. Il problema è che loro stavano leggermente sopra le nostre, e quindi non c'era proprio una mancanza di gioco. Era che con la squadra che avevamo dovevamo limitare un pochino di più loro. Con quelle percentuali, contro qualsiasi squadra saremmo stati davanti. Per cui non ho visto l'esigenza di cambiare alcuni equilibri. Credo molto in questi ragazzi, nelle loro capacità, non solo tecniche, ma come hanno fatto vedere, anche di combattere e di reagire. Peraltro per vedere questa cosa  devi dare loro l'opportunità, perché se li cambi..." 

Poi ride: "Adesso faccio il fenomeno, perché abbiamo vinto. Ricordatevi che facciamo i fenomeni perché abbiamo vinto. Vabbè, non lo scrivete questa cosa. Rimanga tra di noi". 

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