A1 femminile | 28 agosto 2024, 15:48

Lega Pallavolo Femminile: Dopo l'oro olimpico. Fabris: "Dopo le celebrazioni chiediamo però sostegno concreto al Governo e Parlamento"

Riconosciuto ruolo di Società e Lega nella crescita delle nostre Campionesse: dalla lotta al doping amministrativo, al Club Italia, al Campionato più bello del mondo. Il Presidente LVF: “Ma la Serie A vive solo di risorse private. Necessario rendere permanente e aumentare il fondo per le sponsorizzazioni sportive.”

Lega Pallavolo Femminile: Dopo l'oro olimpico. Fabris: "Dopo le celebrazioni chiediamo però sostegno concreto al Governo e Parlamento"

MILANO - Resta alta l'attenzione mediatica sul mondo della pallavolo femminile, cresciuta esponenzialmente fino all'exploit della medaglia d'oro dell'Italia di Julio Velasco ai Giochi Olimpici di Parigi.

 

Il commento del Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris: "I riconoscimenti per il lavoro fatto in questi anni, con la sinergia di iniziative condivise tra FIPAV, Lega e le Società di Serie A, ci riempiono d'orgoglio. Il contributo che i Campionati di vertice, A1 e A2, hanno dato per formare le campionesse vittoriose a Parigi è sotto gli occhi di tutti. In questo momento di grande entusiasmo per l’oro olimpico, che genera un’interesse degli italiani e dei media verso la pallavolo femminile mai riscontrato in passato, ci aspettiamo che gli sforzi fatti in questi anni dai Club e dalla Lega vengano dunque finalmente sostenuti anche a livello istituzionale".

Prosegue Fabris: "Per mantenere il livello di assoluta eccellenza raggiunto dalla Serie A, che ha vinto con i propri Club tutte e tre le Coppe Europee della scorsa Stagione e dove giocano tutte le azzurre, è necessario ad esempio aumentare la dotazione del Fondo per le sponsorizzazioni sportive. Fondo che recentemente il Ministro Abodi, che ringraziamo, ha voluto rifinanziare seppur parzialmente con le poche risorse a disposizione del suo Ministero. Fondo però da rendere stabile in futuro. La Serie A, le sue atlete, gli allenatori e gli staff che poi compongono anche la Nazionale maggiore e tutte le altre Nazionali giovanili vivono solo grazie agli sforzi societari e finanziari dei privati, proprietà e sponsor. Serve dunque rendere deducibile gli investimenti nello sport che le aziende sono pronte a fare, con la Serie A femminile di pallavolo che tanto interesse ora suscita, sollevando così lo Stato da oneri che non può sopportare viste le difficoltà della finanza pubblica. E serve rivedere la normativa sul lavoro sportivo che prevede solo le categorie del professionismo e del dilettantismo. Le nostre Società hanno bisogno di tempo e norme diverse per strutturarsi nel passaggio al professionismo”.

Redazione Volleyball.it

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