Superlega | 03 ottobre 2024, 09:00

Milano: Gardini tra nuove sfide e grandi esperienze. "Un orgoglio poter giocare la Champions"

Il posto 4 ripensa all'esperienza americana e al suo cognome, legato a quello del papà Andrea, uno dei migliori posti 3 della storia della pallavolo. La voglia di far bene a Milano con Kaziyski e la Champions

Davide Gardini in posa con la nuova maglia di Milano

Davide Gardini in posa con la nuova maglia di Milano

MILANO - L'Allianz Milano domenica debutta in casa alle 15.20 niente meno che contro la Lube. E' subito big match, con la possibilità del pubblico di casa di apprezzare da vicino la nuova squadra, ad iniziare dal figlio d'arte Davide Gardini, posto 4 alla caccia dei riflettori.

Nell'attesa dell'inizio della stagione con Milano, Gardini riflette sul suo trasferimento dalla Kioene Padova e sulla sfida di giocare in un club ambizioso come quello meneghino, ora pronto a competere anche in Champions League.

"Quando ho firmato il contratto, non sapevo ancora che avremmo partecipato alla Champions League, è stata una sorpresa molto piacevole – racconta Gardini –. Non è una cosa che ho guadagnato personalmente, ma sono molto orgoglioso di farne parte. È un'opportunità importante sia per i giocatori che per la società".

Milano ha ottenuto risultati sorprendenti negli ultimi anni, spesso superando i pronostici degli esterni.
"Milano ha sempre dimostrato di non mollare mai, anche nei momenti difficili – prosegue Gardini –.  L'importante è arrivare ai play-off preparati e in buona forma, e questo è stato ben assimilato dalla squadra".

In squadra c'è un veterano come Matey Kaziyski, che a 40 anni continua a fare la differenza. Com'è lavorare con lui? 
"Non avevo particolari aspettative su come sarebbe stato giocare con lui, ma mi ha sorpreso positivamente – dice Gardini –. È estremamente disponibile a dare consigli e feedback, e ha una carriera che è un valore aggiunto per tutti noi".

Suo padre Andrea è stato uno dei migliori centrali della storia. Quanto ha influito questa figura nel suo percorso?
"Crescere con un padre come Andrea Gardini, che è stato uno dei migliori centrali della storia, è un grande orgoglio, non un peso – spiega Davide –. Lui ha fatto la sua storia, io cerco di fare la mia. Non sento la pressione del confronto, ma piuttosto vedo in questo una motivazione".

Ha vissuto un'esperienza importante negli USA, giocando nella Brigham Young University. Quanto ha influenzato la sua crescita?
"È stata l'esperienza più bella della mia vita fino ad oggi. Tornando indietro la rifarei mille volte – afferma –. Mi ha influenzato non solo a livello sportivo, ma anche umano. Ho costruito amicizie e legami che mi porto dietro ancora oggi".

Cosa l’ha spinta a tornare in Italia dopo l'esperienza americana? "Sapevo che sarei tornato in Superlega, era sempre stato nei miei piani. Dopo quattro anni negli Stati Uniti, mi sono reso conto che a livello pallavolistico l'America mi aveva dato tutto quello che poteva, era il momento giusto per tornare".

In nazionale ha già avuto esperienze importanti. Come vede il suo futuro con la maglia azzurra?  "La maglia della nazionale è sempre motivo di grande orgoglio. Sono già nel giro della nazionale maggiore da qualche anno, ma spero di riuscire a ritagliarmi uno spazio più importante. Con questa nuova esperienza a Milano, spero di crescere e guadagnarmi un ruolo ancora più rilevante con l'Italia."

E Milano... "È una città fantastica, diversa da tutte le altre in cui ho vissuto. Sto cercando di scoprirla pian piano, ma il focus principale resta la pallavolo".

 

 

Luca Muzzioli

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