MODENA - La nuova formula del Mondiale e i relativi impegni delle nazionali, l'importanza di cogliere l'occasione, il peso di ogni punto nella corsa salvezza, le spalle larghe di Boninfante senior (e Papi), l'influenza delle reazioni dei giocatori sulle decisioni degli arbitri ma anche l’occasione colta dal perugino Nicola Cianciotta, la maturità di Filippo Lanza e la scalata di Luca Porro.
Sono stati questi alcuni dei temi principali di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi (eccezionalmente da Ney York, dove si appresta a entrare ufficialmente nella Volleyball Hall of Fame), Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Tra gli ospiti della puntata numero 3 Angelo Lorenzetti tecnico campione d0Italian con la Sir Susa Vim Perugia.
LA RIFORMA DEI CALENDARI - "Il potere è solo da una parte. La dittatura è un fatto, la rivoluzione è un dovere. Alla base c'è una sincronia di investimenti sui giocatori che fanno lo spettacolo, questo è evidente. Ma le rivoluzioni non si fanno con le parole. La parte del club diventa minimale, più rischiosa e meno divertente".
SU CIANCIOTTA – "Si tratta di un ragazzo che ricopre il ruolo di quarto schiacciatore, dove l'apprendimento viene prima del desiderio di giocare. Però c'è del lavoro da fare, nel caso in cui uno dovesse essere chiamato in campo. Nicola l'ha fatto nel modo giusto. A inizio campionato debuttare a Modena non era facile. Ma con l'aiuto di Piccinelli, Plotnytskyi, è stato un po’ più facile. È stato positivo tutto il periodo di preparazione. La prima cosa che vogliono vedere i grandi sotto la patina è la laboriosità. Per questo è entrato facilmente nel gruppo. Lui ha fatto esperienze di buon livello nel club e ottime nelle nazionali giovanili".
LE RIVALI DI PERUGIA - "Se c'è equilibrio, vuol dire che la vittoria non è scontata. Qualche sconfitta arriva. L'importante è rimanere sulla strada della crescita e dell'apprendimento durante la Regular Season. Se in ogni squadra ci sono ambienti che condividono questa vision, è bello ed è qualcosa che fa crescere quell'ambiente lì, altrimenti si fa fatica. Secondo me Civitanova e Piacenza, rispetto agli scorsi anni, hanno il vantaggio di essere agevolati a livello di aspettative. Poi c'è Milano, cui viene dato un bonus di matricola da troppo tempo. Si è privata di due buoni giocatori, ne ha preso uno, Louati, altrettanto valido e ha giovani che con quell'allenatore migliorano".
IL RUOLO DI FAVORITI - "Può condizionare. Lo scorso anno non ce lo siamo presi, perché non avevamo vinto lo Scudetto. I ruoli sono importanti, poi il concetto di favoriti bisogna saperlo leggere, soprattutto a Perugia: da quanti anni è che Perugia non è favorita?"
LA RESPONSABILITÀ - "Con un gruppo lavori dal punto di vista tecnico ma anche delle parole. È un gruppo con il quale, dopo un po' di tempo, ho trovato un buon contatto. Quest'anno devono fare un salto di qualità anche dal punto di vista delle parole scambiate fra di loro. Lo scorso anno ho fatto tutto io, ma quest'anno tocca al gruppo, nella capacità di creare il conflitto produttivo. Se non c'è quello si diventa autoreferenziali".
LANZA E PORRO - "Di Luca Porro mi piace il suo colpo secco. Sono due giocatori silenziosi, ma che si fanno sentire nel loro silenzio. Lanza ha avuto un percorso lunghissimo, Porro lo sta iniziando ma da quello che mi dicono i suoi compagni di Nazionale, l'ha iniziato nel modo giusto".
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