ROMA - Nel corso della cerimonia del "Premio Mecenate dello Sport - Varaldo di Pietro" Julio Velasco non ha solo annunciato il rinnovo in via di definizione con la Fipav fino al 2028.
Il tecnico oro olimpico a Parigi2024 ha svelato il segreto per riproporsi poi non ha mancato di affrontare un tema del momento, lo Ius Soli.
RITROVARE LA FANME - "Per la prima volta giocheremo da favorite. Sarà difficile, dobbiamo gestire questa pressione, dobbiamo creare un microcosmo intorno a noi come se avessimo perso perché è difficile avere ancora fame dopo aver mangiato e noi quest'estate abbiamo mangiato tanto".
ATLANTA '96, ARGENTO AMARO - "Secondo voi perché nessuno si ricorda del bronzo europeo nel 1989 della nazionale femminile? Perché vinciamo l'oro con i maschi quell'anno. Per questo una delle più grandi ingiustizie degli ultimi anni è proprio non aver festeggiato la medaglia d'argento di Atlanta. Ricordo a tutti che prima di quella medaglia non ne avevamo mai vinta una ai Giochi - (senza però dimenticare il bronzo di Los Angeles 1984, ndr) e soprattutto che abbiamo perso dopo oltre tre ore di partita e senza aver mai dato la colpa a nessuno. E' una cosa che rivendico ancora di più oggi, dopo questo oro incredibile".
LA LEZIONE - Il "Premio Mecenate dello Sport - Varaldo di Pietro" è stato anche teatro di una vera e propria lezione del ct azzurro ai presenti. "Lo sport secondo me riflette una grande ingiustizia, quando conviene i figli dei migranti diventano italiani, quando non conviene invece no - comincia - Se è un buon giocatore o una buona giocatrice vedrete che diventerà italiano e firmano tutti, anche i partiti contrari saranno d'accordo".
Per questo secondo lui dovrebbe esistere uno Ius Soli di tutto, senza distinzioni tra quello "scholae" o "sportivo, perché "nel mondo di oggi un ragazzo che nasce, studia e lavora in Italia deve essere italiano".
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