MODENA - Dopo oltre un quarto di secolo alla guida operativa della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi annuncia una svolta storica. Dal prossimo luglio, lascerà il ruolo di amministratore delegato, affidandolo a Fabio Fistetto, attuale consulente legale della Lega, per concentrarsi sul proprio incarico di presidente e dedicarsi agli aspetti strategici e politici del movimento.
“È il momento di fare un passo indietro. Ho scelto di lasciare la gestione operativa a chi ha più energia e competenze per affrontare le nuove sfide del volley. Fabio Fistetto è una figura straordinaria, già centrale nella nostra organizzazione. Sono certo che saprà garantire continuità e nuove prospettive alla Lega.”
25 anni di successi e innovazione
Ripercorrendo il suo percorso, Righi non nasconde l’orgoglio per i risultati raggiunti: “In questi anni abbiamo affrontato sfide enormi, dalla crescita del movimento ai grandi eventi, passando per la gestione della pandemia. Abbiamo consolidato la nostra posizione come una delle migliori leghe al mondo, e questo è stato possibile grazie a un approccio basato sulla condivisione. Ogni progetto è stato il frutto di un lavoro collettivo: questa è stata la chiave del nostro successo.”
La sua carriera è iniziata con cinque anni alla Lega Femminile, che Righi descrive come “un’esperienza formativa intensa, quasi doppia in termini di impatto. Sono stati 5 anni, ma per quegli anni è stato come viverne 10.” Da lì, ha costruito un cammino fatto di innovazione e visione strategica, culminato nella creazione della Superlega, un campionato che oggi è un punto di riferimento internazionale.
Un campionato in salute
Parlando dell’attuale stagione, l’80ª del campionato, Righi si dice soddisfatto: “Il campionato gode di buona salute. Dopo una Olimpiade segnata da aspettative disattese, temevamo un contraccolpo. Invece, stiamo scoprendo nuovi pubblici in piazze emergenti e consolidando quelle storiche come Verona, Trento, Milano e Padova. Anche Civitanova, che aveva registrato un calo in avvio, si sta riallineando ai livelli che le competono. Modena ha una piccola contrazione, però sono sempre numeri molto alti. Questo dimostra che lavorare con costanza e attenzione, anche senza puntare sempre a vincere lo scudetto, paga. Complessivamente, il sistema è in salute e in crescita.”
La crescita delle categorie minori: A2 e A3
Un punto di forza del sistema pallavolistico italiano, secondo Righi, è la crescita delle categorie inferiori: “La Serie A2 e la Serie A3 stanno assumendo un ruolo sempre più significativo. L’A3, in particolare, ha permesso a molti giovani talenti italiani di formarsi in un contesto professionale, offrendo loro opportunità di crescita che in Serie B non ci sarebbero. Questo processo sta elevando l’intero movimento: i giocatori che emergono dalla A3 trovano sbocchi in A2 e, in molti casi, arrivano fino alla Superlega. È un modello virtuoso che sta dando i suoi frutti.”
Anche le società di A2 stanno investendo in strutture e staff di alto livello: “In A2 vediamo club che operano come realtà professionali, con figure dedicate a tempo pieno e una crescente attenzione alla gestione tecnica e organizzativa. Questo approccio non solo migliora il livello del campionato, ma contribuisce alla crescita complessiva del movimento, creando una base solida per lo sviluppo della Superlega.”
Le sfide della riforma del lavoro sportivo
Un altro tema centrale è stata la recente riforma del lavoro sportivo, che ha comportato cambiamenti significativi per le società: “È stata una sfida complessa, ma i club l’hanno affrontata con grande capacità. Nonostante i costi aggiuntivi, nessuno ha rinunciato alla qualità tecnica o alla struttura societaria. Questo è un segnale di grande maturità. Certo, alcuni settori giovanili hanno sofferto, abbiamo perso un paio di settori giovanili importanti che hanno chiuso, nel senso che non fanno più l'attività di livello, ma stiamo lavorando con la Federazione per garantire continuità e qualità, affinché l’attività giovanile possa consolidarsi e crescere.”
La gestione dei calendari e le competizioni internazionali
Righi affronta anche il tema delle difficoltà legate alla gestione dei calendari, specialmente in vista degli impegni internazionali: “Organizzare un calendario che tenga conto delle esigenze dei club impegnati in competizioni come il Mondiale per Club è sempre complesso. Quest’anno avevamo pianificato tutto per Trento e Perugia, ma i cambiamenti dell’ultimo minuto, con Perugia che non ha organizzato le finali, i polacchi che si sono ritirati nonostante le rassicurazioni e il coinvolgimento last minute di Civitanova, hanno complicato le cose. Cerchiamo sempre di essere flessibili e pronti ad adattarci, ma è una sfida continua.”
Il futuro della Lega
Guardando al futuro, Righi è chiaro: “La mia passione per il volley non si esaurisce. È tempo di lasciare spazio a nuove energie per la gestione operativa, ma continuerò a lavorare per costruire il futuro del movimento. Voglio concentrarmi sulla politica e sulla strategia, per garantire che il sistema cresca in maniera sostenibile e innovativa.”
Con oltre 25 anni di leadership, Massimo Righi ha segnato la storia della pallavolo italiana. La sua scelta di lasciare il ruolo di amministratore delegato rappresenta una svolta, ma il suo impegno per il movimento resta più vivo che mai. “Dopo tutto questo tempo, posso dire che la condivisione e il lavoro di squadra sono stati la chiave di tutto ciò che abbiamo raggiunto. Il mio obiettivo ora è continuare a costruire, guardando sempre avanti.”
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