MODENA - Ad After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca, è intervenuto anche Emanuele Zanini, allenatore della Nazionale belga, prossimo avversario degli azzurri nel Mondiale 2025.
Il panorama belga - "Credo di essere stato il primo allenatore italiano ad andare all'estero nel settore maschile. Successivamente, molti altri tecnici della nostra scuola hanno seguito questa strada. L'anno prossimo affronteremo il Mondiale nel girone con Italia, Ucraina e Algeria. La nostra è una squadra atipica: abbiamo solo tre giocatori esperti, Stijn D'Hulst, Sam Deroo, che gioca in Russia, e Pieter Coolman. Gli altri sono molto giovani, come Ferre Reggers e Wout D'Heer, di 21, 22 e 23 anni, che militano in Italia. In mezzo, però, c'è un grande vuoto generazionale. Alcuni diventano top player come Deroo, altri finiscono l'università, iniziano un altro lavoro e giocano a pallavolo solo per divertimento, rinunciando alla Nazionale. Ho cercato di invertire questa tendenza, con qualche successo, anche se non è facile."
La rapida crescita della Lube - "Battere una squadra come Trento, piena di campioni e giocatori affermati, non è affatto facile. Civitanova ha fatto scelte coraggiose, puntando su una squadra giovane e di grande talento. Penso a Nikolov, coetaneo del nostro opposto Reggers: entrambi si sono messi in evidenza ai Mondiali e agli Europei juniores. Medei ha l'esperienza per gestire eventuali passi falsi, ma credo che la Lube potrà essere protagonista per tutta la stagione."
Schiacciatori e opposti - "L'opposto è un ruolo fondamentale. Molte squadre si sono attrezzate per avere non solo un'alternativa valida in caso di necessità, ma anche per sfruttare il doppio cambio in allenamento e in partita. Questa filosofia è un valore aggiunto, e anche la Nazionale belga è ben coperta in questo senso."
Dimostrazioni di forza - "Lorenzetti ha fatto un'analisi concreta. Può capitare che una squadra vincente cali di tensione in allenamento, ed è compito dell'allenatore trovare il modo per farla reagire. A volte, ho la sensazione che alcune squadre molto forti, senza farlo apposta, abbiano bisogno di complicarsi le cose, come perdere il primo set, per poi dimostrare la propria forza vincendo i successivi tre. È un modo per auto-testarsi e mantenere alta la concentrazione."
Gli anni con Anastasi - "Ho trascorso quattro anni con lui nei club e due in Nazionale, lavorando con giocatori straordinari come Meoni, Tofoli, Cantagalli, Bernardi, Gardini e Corsano. Da loro ho imparato tantissimo. Quando De Giorgi arrivò a Montichiari dopo Cuneo, a 36 anni, non era in grandi condizioni fisiche, ma lo abbiamo rimesso in forma e ha partecipato al Mondiale con Bebeto nel 1998. Fefè è sempre stato un palleggiatore molto pensante, con tutto sotto controllo. Secondo me, stava già "studiando" da allenatore in quegli anni."
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