MATEY KAZIYSKI voto QUANDO C’ERA LVI: … i break arrivavano sempre in orario. Il problema è che lui c’è ancora, e i break continuano ad arrivare in orario. Tipo quello che stende Modena nel quarto set e garantisce a Milano il sesto posto e una Coppa Italia con più chance, e arriva proprio nel momento in cui KK prende la palla in mano per iniziare a battere, sul 17-19 che diventa 23-19.
GLI SCHIACCATORI DI MODENA voto IL BALLO DI SIMONE: Adesso che hai capito certamente puoi - Giocare sempre con gli amici tuoi - Come puoi veder non è difficile - Segui il ritmo e niente più. Batti in aria le mani - E poi falle vibrar - Se fai come Simone - Non puoi certo sbagliar. Invece Modena sbaglia e gli amici girano per il campo come schegge impazzite.
SIR SUSA VIM PERUGIA voto NELSON MANDELA: Invictus deve essere diventato il motto d’ingresso al PalaBarton, ma più in generale in ogni campo nel quale la formazione di Angelo Lorenzetti mette piede. Perché quando gioca la Sir si sa quando la partita comincia, ovvero quando fischia l’arbitro, ma si sa già anche come finisce.
GUILLERMO FALASCA voto CESARE CREMONINI: A parte la vaga somiglianza fisica col cantante bolognese, l’allenatore spagnolo costruisce un album di pregevole fattura col suo “Falasca baby”, inno al gioco proletario. Bellissimo il featuring con De Andrè, che crea “Jordi”, uno che ogni tanto fa 20 punti.
YURI ROMANÒ voto FILIPPINO: Nel senso che speriamo si riprenda a pieno regime per i Mondiali, perché altrimenti sia per Piacenza che per la Nazionale potrebbe essere Apocalypse Now.
ALEKSANDAR NIKOLOV voto DOC BROWN: “Niko, siamo tornati?”…. “Siamo tornati!”.
IL MERCATO DI VERONA voto 9: Se tutte le voci sono vere, chapeau alla Rana che si è fatta la squadra 2025/26 prima di Natale, ma anche prima dell’Immacolata e di tutti i Santi, sarebbe bello che, anticipando ancora i tempi, il sodalizio scaligero a settembre 2025 presentasse già la squadra 2026/2027 e così via fino a riuscire a tornare indietro nel tempo e vincere lo scudetto 2011.
UROS KOVACEVIC voto 10: La vita è tutta fatta di mestizia e dolore e così Uros, avvicinandosi al Natale, decide di invertire l’ordine dei fattori, camminando attraverso la sua personale via Crucis. L’esito non cambia. È sempre lui il Migliore.
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