MODENA - Margherita Bianchin, ex giocatrice di beach volley, oggi è tornata negli States per una nuova avventura personale, quella di consulente per un’agenzia di sport management, per assistere alle finali della NCAA.
L'ex beachers ci racconta il percorso che l’ha portata a lasciare lo sport agonistico per intraprendere una nuova carriera, ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera sportiva e del suo passaggio al mondo del management sportivo.
Il ritiro dal beach volley
"Ho smesso di giocare – spiega – perché fisicamente non stavo più bene. Dopo il primo infortunio al crociato, ho documentato la riabilitazione sui social, ma la seconda operazione, più complessa, l’ho tenuta per me. Non avevo più benzina e ho deciso di fermarmi".
Nonostante la delusione per la mancata qualificazione alle Olimpiadi, Margherita ha trovato una nuova direzione nella vita. "Poco dopo ho ricevuto l’ammissione a un corso executive a Oxford, un’esperienza che mi ha aiutato a voltare pagina. Quando i professori mi hanno detto che entrare a Oxford era come partecipare alle Olimpiadi, ho capito che era una soddisfazione altrettanto grande".
Gli anni negli Stati Uniti
La carriera universitaria di Bianchin negli Stati Uniti è stata fondamentale per la sua crescita personale e professionale. "Ho studiato a New York e Miami, dove ho giocato sia indoor che beach volley. Miami è stata casa mia per cinque anni, un periodo incredibile. Ho conseguito una laurea breve e due master, che oggi mi aiutano nel mio lavoro". Margherita ha vissuto il sistema sportivo americano con entusiasmo: "Lì tutto è diverso, i budget sono enormi e il marketing sportivo è straordinario. Mi piacerebbe portare qualcosa di quel mondo in Italia".
La nuova carriera nel management sportivo
Oggi, Margherita è consulente per un’agenzia di sport management. "Il mio lavoro attuale mi permette di mettere a frutto l’esperienza da atleta. Il mio obiettivo è portare intelligenza emotiva e trasparenza in questo settore. Spesso gli atleti vengono illusi con promesse irrealistiche, ma io voglio costruire un rapporto basato sulla fiducia e sulla sincerità".
I ricordi di una carriera intensa
Margherita ha trovato stabilità nel beach volley con Claudia Scampoli, con cui ha giocato per oltre quattro anni: "Eravamo molto diverse, ma siamo sempre state brave a fare squadra. Anche ora, ci sentiamo spesso". L’esperienza a livello internazionale e nei campionati giovanili italiani ha contribuito a formare la sua visione del mondo sportivo, che oggi applica nella sua nuova professione.
Il legame con il volley indoor
Nonostante il focus sul beach volley, Margherita non ha mai dimenticato le sue radici nel volley indoor. "Sono affezionata all’Imoco perché nelle giovanili mi ci allenò l'indimenticabile Beppe Giannetti".
Sguardo al futuro
Tra i prossimi impegni, Margherita è alle finali NCAA negli Stati Uniti, un’occasione per osservare talenti emergenti e confrontarsi con altri professionisti del settore: "Mi entusiasma poter unire il mio background sportivo con la mia formazione accademica. Credo che il management sportivo abbia bisogno di innovazione e sono felice di poter contribuire con il mio approccio".
Margherita non esclude la possibilità di tornare nel mondo del volley in altre vesti: "Mi piacerebbe commentare partite, magari di beach volley, per condividere la mia esperienza e passione".
Commenti