MODENA - L'analisi della partita tra Itas Trentino e Allianz Milano, disputata nel giorno di Santo Stefano, ha messo in evidenza una netta superiorità della squadra di casa, che si è imposta con un convincente 3-0.
La partita si è conclusa con un punteggio finale di 75 a 60 in favore di Trento. Scarto di 15 punti che ha evidenziato una prestazione dominante da parte della formazione trentina, la quale ha messo in mostra una pallavolo di alto livello.
Due aspetti fondamentali che hanno condizionato l'andamento della partita sono stati il servizio e il muro. In battuta Trento ha prodotto 10 ace e 11 errori, con un differenziale di -1 a differenza di Milano che ha messo a segno soltanto 4 ace a fronte peraltro di ben 19 errori, con un differenziale di -15.
Un dato quest’ultimo che ha messo in luce l'efficienza del servizio di Trento, fondamentale che ha messo costantemente in difficoltà la ricezione di Milano, costringendola a commettere un elevato numero di errori.
Dolomitici che hanno anche dimostrato una maggiore solidità a muro (9 muri vincenti contro i 4 dei meneghini) riuscendo sia a chiudere numerose azioni avversarie con muri punto che a contenere gli attacchi di Kaziyski e compagni con un numero importante di muri passivi.
Entrambi le fasi di gioco sono state nettamente a favore di Trento che in fase break ha avuto bisogno di 2,64 servizi per realizzare un punto a differenza della squadra di Roberto Piazza che ha avuto la necessità di servire ben 4,36 volte per mettere a tabellino un punto.
Anche la fase sideout è stata nettamente ad appannaggio di Trento con 1,68 ricezioni a cambio palla per Sbertoli e compagni, contro le 2,03 ricezioni per un cambio palla degli avversari. Dati che hanno evidenziato come Trento abbia messo in mostra una maggiore efficienza nel convertire le ricezioni in punti, con una differenza del 13% relativamente al cambio palla diretto con ricezione positiva o perfetta (69% a 56% per Trento) e del 23% quando la ricezione si staccava da rete (50% vs 23% a favore dei ragazzi di Fabio Soli), con i trentini maggiormente efficaci nel gestire le situazioni di ricezione – attacco sia quando ricevevano bene che in situazioni più complicate.
Infine, la gestione degli errori ha dato un ulteriore vantaggio a Trento; squadra quest’ultima che ha commesso 15 errori punto contro i 22 di Milano, con la minore incidenza di errori da parte della squadra di casa che ha permesso a Trento di mantenere il controllo della partita e di minimizzare le opportunità di recupero per l’Allianz.
In estrema sintesi, il match ha messo in evidenza la superiorità dell’Itas Trentino in tutti i fondamentali chiave, in particolare nel servizio e nel muro, oltre che ad una migliore gestione delle diverse fasi di gioco e degli errori. Milano ha faticato a trovare ritmo e continuità, risultando spesso in difficoltà contro la solidità e l’efficacia della squadra trentina soprattutto in fase P6 con un differenziale negativo di meno 10 fra punti realizzati e subiti in tale rotazione.
Partita che a livello individuale ha messo in evidenza la straordinaria prestazione di Alessandro Michieletto che mettendo in mostra un eccellente stato di forma, con 5 ace e zero errori dai nove metri, ha contribuito in modo decisivo alla vittoria della sua squadra così come con un’impressionante efficacia in attacco (77% di positività alla schiacciata, un solo un errore, senza subire murate vincenti). Anche il centrale brasiliano Flavio ha offerto una prestazione di primissimo livello attaccando con una positività del 86%in primo tempo, dando solidità e sostanza al gioco d'attacco dell'Itas.
D’altra parte della rete Milano ha visto buone prestazioni in attacco da parte del duo Kaziyski - Louati, con percentuali rispettivamente del 58% e 62% a differenza dell'opposto Ferre Reggers che non è riuscito a trovare il ritmo gara finendo per essere ottimamente imbrigliato dal muro e dalla difesa trentina. Il 29% in attacco del belga ha portato alla sua sostituzione con il giovane Tommaso Barotto, il quale attaccando a sua volta cinque palloni senza metterne a terra nemmeno uno ha ulteriormente evidenziando le difficoltà della squadra milanese nel trovare soluzioni offensive efficaci contro una squadra così ben organizzata come quella trentina.
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