PERUGIA - Un anno e mezzo di pallavolo vincente, una realtà che cresce, subentrando a pieno titolo al rango di piazza nobile della pallavolo al posto di qualche città decaduta, senza più passione.
Sei trofei consecutivi vinti, qualificazione alla Final Four 2025 della Del Monte Coppa Italia conquistata il 30 dicembre, oltre 5000 persone al palasport, zero sconfitte nelle 23 gare sin qui giocate in questa stagione: questa è Perugia, la Sparta del volley.
Gino Sirci, imprenditore di successo, presidente e fautore del progetto Sir, festeggia il momento con serenità e razionalità.
Presidente, come valuta questo anno così importante per la Sir Susa VIM Perugia?
“È stato un anno straordinario, con una squadra eccezionale e un allenatore di alto livello. Le scelte fatte in passato si sono dimostrate vincenti. Lorenzetti ha trovato una squadra già costruita, ma ha saputo condividerne la visione e valorizzarla al meglio. I risultati ci hanno dato ragione.”
In passato Perugia non aveva ottenuto questi risultati. Che cosa è cambiato con la sua gestione?
“Il segreto è l’inclusione. Abbiamo creato un sistema in cui tutti, dai giocatori agli sponsor, fino ai tifosi, si sentono parte del progetto. Ogni vittoria è il frutto del contributo di tutti: lo spettatore che incita, la riserva che si fa trovare pronta, lo sponsor che sostiene economicamente. Nessuno viene escluso, e questo crea una forte coesione. Perugia aveva bisogno di questa mentalità. Prima della nostra gestione c’era una pallavolo diversa, con meno coinvolgimento e meno entusiasmo.”
La Sir ha attraversato periodi con stelle come Atanasijevic e Leon. Qual è il suo giudizio su quei momenti rispetto alla nuova filosofia di squadra, in cui vige la coralità di tante stelle?
“Sono stati periodi importanti, ognuno con il proprio valore. Atanasijevic e Leon sono stati giocatori straordinari, ma rappresentavano una filosofia diversa, in cui la squadra si appoggiava molto su una singola stella. Con il tempo, però, abbiamo capito che puntare su una sola figura di riferimento limita il potenziale complessivo del gruppo.”
Questa nuova filosofia sta dando i suoi frutti?
“Sì, assolutamente. Lo abbiamo visto in campo: avere più giocatori di grande livello ci ha permesso di affrontare meglio i momenti difficili, anche quando qualcuno era fuori forma o indisponibile. Oggi puntiamo su una somma di qualità che porta al risultato, non su un solo elemento.”
Qual è il ruolo del budget nel successo della Sir?
“I soldi sono importanti, ma non bastano da soli. È necessario saperli utilizzare con intelligenza, scegliendo giocatori e staff capaci. Lo sport non è una scienza esatta: puoi spendere molto e non vincere nulla, oppure ottenere grandi risultati con meno risorse.”
Il mercato 2025/26 è già partito. Troppo anticipato?
“No, penso che sia una buona cosa. Avere più tempo per osservare, pianificare e scegliere è fondamentale per costruire una squadra competitiva. Il mercato di novembre-dicembre offre la possibilità di ragionare con calma.”
C’è qualcosa di particolare che la entusiasma per il nuovo anno?
“I nostri giocatori attuali rappresentano già una grande soddisfazione. Ogni scelta fatta finora si è dimostrata valida, e il gruppo che abbiamo costruito è solido. Guardando al futuro, voglio continuare su questa strada, rafforzando ulteriormente la squadra e portando avanti il progetto con la stessa passione e dedizione.”
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