HOUSTON (Stati Uniti) - Con Massimo Barbolini alla guida della franchigia di Houston, la LOVB non potrà lanciare il celebre "Houston abbiamo un problema". Il progetto è in buone mani, come nella vicina Austin con Marco Bonitta. Due tecnici di casa nostra campione Olimpico a Parigi il primo, campione del Mondo il secondo nell'indimenticabile notte di Berlino 2002, solo per citare i momenti salienti di due carriere da top della panchina.
Massimo, dopo l'oro di Parigi è volato negli States, individuato dalla nuova lega americana come uno dei sei allenatori delle prime sei squadre del campionato "pro" femminile. Per lui un accordo biennale.
Intervistato ad inizio settimana, a pochi dal debutto ufficiale della sua squadra, ci ha raccontato il nuovo progetto negli USA.
"Sono entusiasta del lavoro qui, un'esperienza unica" – racconta Barbolini, descrivendo il contesto pallavolistico americano con curiosità e ammirazione per le peculiarità di questa lega innovativa.
Regole particolari e spettacolarità del gioco - "In America, le regole sono molto diverse rispetto all'Europa", spiega. Tra le principali differenze, Barbolini cita l'uso del libero: "In ogni set si può cambiare il libero, ma non è possibile averne due contemporaneamente. Questo permette flessibilità: un libero, in un set in cui non è designato come tale - cambia maglia indossando quella delle compagne e può battere o addirittura attaccare in prima linea".
Un'altra novità riguarda il numero dei cambi, che passa da sei a otto: "Questo aumenta le possibilità tattiche. Ad esempio, sacrificando altri cambi, si può quasi ottenere un doppio cambio fisso per mantenere sempre tre attaccanti in prima linea. È una dinamica interessante che offre nuove opzioni, ma richiede attenzione nel calcolo per non complicarsi la vita, non credo che l'attuerò ".
Interessante anche la regola del "super point": "Nella Coppa di metà febbraio, un allenatore può chiamare un punto speciale che vale doppio. Questo può essere utilizzato entro un punteggio specifico, come nel tie-break prima del dodicesimo punto o in altri set entro un limite stabilito. Se vinci l'azione, guadagni due punti; se perdi, ne ottiene due l'avversario. È una trovata pensata per aumentare la tensione e lo spettacolo, e potrebbe cambiare l'inerzia di una partita in modo strategico".
Un campionato appetibile e bilanciato - "La stagione qui dura solo cinque mesi, da novembre ad aprile", sottolinea l'ex Ct azzurro, due ori europei tra i vari successi -. "Questo è un vantaggio enorme per chi gioca anche in nazionale e ha bisogno di riposare prima di riprendere le competizioni internazionali. È un format che trovo molto interessante, perché permette di mantenere alto il livello e al tempo stesso di avere più tempo per recuperare fisicamente".
Sul bilanciamento del campionato, spiega: "C'è un salary cap che garantisce una distribuzione equa delle risorse tra le squadre. Anche se i contratti di base possono essere inferiori a quelli europei, qui le giocatrici hanno grandi opportunità di guadagno grazie ai contratti pubblicitari. Questo modello è un punto di forza che rende il campionato attrattivo per molte atlete, anche di alto livello".
Un derby italiano per aprire la stagione - Il mio campionato prenderà il via il 9 gennaio con un derby tutto italiano: "Sarà subito il derby texano tra me e Marco Bonitta. Io guiderò Houston, mentre lui sarà alla guida di Austin, con Alessia Gennari nel suo roster. È un inizio emozionante, che dà il via a una stagione ricca di sfide".
Il livello delle squadre LOVB e il confronto con l’Italia - "Credo che il livello delle squadre della LOVB sia già competitivo. Tolte le prime quattro del campionato italiano, penso che potrebbero tranquillamente qualificarsi tutte tra il quinto e il sesto posto. Per esempio, la mia squadra ha giocatrici come Thompson e Hancock, oltre a ottimi centrali e posti 4. Lo stesso vale per altre squadre della lega, che sono ben costruite e bilanciate" afferma, aggiungendo che il livello è in costante crescita.
"Hanno fatto un ottimo lavoro nel creare sei squadre equilibrate. La filosofia è garantire lo spettacolo, evitando che ci siano formazioni troppo dominanti. Questo permette partite combattute e appassionanti, che alzano il livello dell’intera competizione".
Ripercussioni sui campionati europei - Il tecnico, vice di Velasco a Parigi2024 riflette poi su come la LOVB potrebbe influenzare i campionati europei in futuro: "Secondo me, le leghe più forti come Italia e Turchia non risentiranno molto di questa nuova concorrenza. Però i campionati di medio livello, come Germania e Francia, potrebbero perdere molte giocatrici in uscita dai college americani. Prima queste atlete sceglievano l’Europa come primo passo verso la carriera professionistica; ora, invece, stanno rimanendo qui negli Stati Uniti".
"Ad esempio, nella mia squadra ho una giocatrice appena uscita dal college, mentre altre sono andate a Madison o Austin. È un trend che potrebbe consolidarsi, spostando talenti giovani e promettenti verso il mercato interno americano invece che verso l'Europa".
Il logo di LOVB Houston
Il movimento pallavolistico statunitense - Il coach è impressionato dall'organizzazione della lega: "Ogni squadra ha un ambassador, un referente della lega - qui non c'è la figura del Presidente di Club, mentre le decisioni principali vengono prese collettivamente dai sei allenatori principali". Il progetto, a suo dire, è costruito con attenzione e lungimiranza: "Non bruciano le tappe, vogliono fare passi piccoli ma sicuri. È un modello simile all'NBA, con la gestione centralizzata che punta alla spettacolarità e all'equilibrio delle squadre".
Un progetto di crescita e vita negli USA - Sul piano personale, Barbolini ci racconta la sua esperienza a Houston: "Vivo in una zona residenziale molto bella, vicina al palazzetto. È tutto ben organizzato: abbiamo sei campi e strutture di alto livello. Lavoriamo su un solo allenamento lungo al giorno, un sistema che apprezzo molto e che vorrei riproporre in futuro in Europa".
Poi una riflessione sul progetto americano: "È un'esperienza che mi sta arricchendo, sia professionalmente che personalmente. Hanno capito che per crescere serve pazienza e organizzazione. Credo che stiano costruendo qualcosa di importante".
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