Superlega | 25 gennaio 2025, 08:15

Del Monte Coppa Italia: Bottolo e la nuova Lube. "Ora siamo un gruppo"

Luca Muzzioli

Lo schiacciatore di Bassano del Grappa è alla sua prima final four di Coppa Italia

Bottolo, alla sua miglior stagione alla Lube

Bottolo, alla sua miglior stagione alla Lube

BOLOGNA - La Cucine Lube Civitanova in Final Four di Del Monte Coppa Italia non dovrebbe far notizia. Seppur innegabilmente sia una delle società più titolate e carismatiche della Superlega, con ben sette Coppe Italia in bacheca, questa Lube, giovane, sbarazzina, anche un po' scommessa, è una novità ed è piacevole. Era infatti da tre stagioni che i biancorossi non conquistavano l'accesso alla Final Four della Coppa, eliminati per ben tre volte di seguito da Milano (due volte) e Monza ai quarti di finale, sempre in casa peraltro.


Con un tonico Mattia Bottolo titolare in posto 4 a illuminare la via, la Lube si è ritrovata. Schiacciatore-ricevitore, fresco di 25 anni (ha raggiunto il quarto di secolo lo scorso 3 gennaio), di Bassano del Grappa, azzurro ai Giochi di Parigi, per anni ponte tra due generazioni, oggi sembra essere un caposaldo.

Bottolo, in questa stagione, in appena 16 gare giocate, ha già totalizzato più set dello scorso anno, il doppio dei punti (191 a 88) e già 8 in più rispetto all'intera stagione 2022/23, la sua prima alla Lube. È superfluo chiederle come sta?
"È indubbio che sto bene, è un buon periodo per me. Dopo le Olimpiadi ho saputo mantenere una buona positività generale. Devo dire che non mi lamento."

Sta giocando molto di più rispetto allo scorso anno. È un segnale positivo?

"È vero, ho già superato il numero di set giocati rispetto alla scorsa stagione. Questo è sicuramente un buon indicatore, anche se trovare continuità in una squadra forte come la nostra non è semplice. Quest'anno, però, il clima positivo che si è creato attorno a noi ha fatto la differenza."

Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
"Quando cambi metà squadra, cambiano anche le dinamiche, sia in campo che fuori. Si è formato un gruppo molto unito anche fuori dalla palestra, e questo ci ha aiutati a creare un ambiente sano e sereno, con tanta voglia di lavorare insieme."

La squadra è più giovane rispetto agli scorsi anni. Ha inciso anche la carta d'identità?

"Certamente, ma anche l'approccio dei più esperti come Marko Podrascanin e Santi Orduna, che si sono messi a disposizione della squadra con grande generosità. Non so se io, alla loro età, a 38 anni, farò lo stesso, ma loro sono davvero due persone d’oro."

Questa Lube sta facendo ciò che vi aspettavate?
"Direi di sì, speravamo di trovarci bene fin da subito, ma fare così bene contro le grandi squadre non era scontato. L'imbattibilità in casa è una sorpresa positiva, nessuno avrebbe scommesso su questo risultato, ma sapevamo di avere qualità."

Recentemente ha fatto la sua miglior prestazione stagionale. Un caso o frutto del lavoro?

"Credo sia una crescita graduale della squadra. Nell'ultima partita Boninfante mi ha servito molto in pipe, che di solito ha percentuali alte, e questo mi ha messo in fiducia. È stato importante farlo proprio in vista della Coppa Italia."


Si sente un punto di riferimento per questa Lube rinnovata?
"Spero di esserlo per i miei compagni. Non mi interessa esserlo per chi ci osserva dall'esterno, ma sapere che i miei compagni si fidano di me in ricezione mi dà fiducia e mi permette di giocare con più sicurezza."

Prima Final Four di Coppa Italia per lei. Che emozioni prova?
"È vero, è la mia prima in assoluto. Per la squadra e la società era un obiettivo, ma sapevamo sarebbe stato complicato. Le gare secche sono sempre difficili da prevedere. Domani (oggi, ndr) Trento parte favorita, ma daremo il massimo per giocarcela."

Affrontare Trento in semifinale sarà anche una sfida tra tanti compagni di Nazionale. Si scherza o si fa sul serio? 
"In campo si ride e si scherza, ma quando la tensione sale cambia tutto. C'è rivalità, ma ci conosciamo bene e sappiamo cosa aspettarci gli uni dagli altri."

A proposito di azzurro, cosa le resta delle Olimpiadi?
"Un'esperienza incredibile, che mi ha lasciato tanto. È stato un sogno prima e ora è diventato un obiettivo da ripetere. Respirare quell'aria fa la differenza e spero di poterla rivivere a Los Angeles 2028."

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