MODENA - Il mondo delle statistiche della pallavolo ha radici profonde. Emilio Spirito ce ne ha parlato qui
Riprendiamo la storia da quegli anni (anni 90), con il racconto in presa diretta dello stesso inventore dei sistemi informatici che hanno segnato una epoca e contribuito allo sviluppo di un intero mondo sportivo...
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di Emilio Spirito
In quel periodo c’erano anche altri programmi sul mercato, sia in Italia sia all’estero: uno molto valido era stato realizzato da Mauro Berruto, che poi, per mia e sua fortuna, ha deciso di abbandonare il progetto e seguire la sua strada di allenatore, con grande successo, ed ora di politico.
Io invece ho "tenuto duro" e ho cominciato a conoscere il significato della parola "campanilismo": in Francia, nonostante fossi il fornitore della loro Nazionale maschile, nessuna squadra di club comprava il Data Volley perché c’era sul mercato un prodotto francese; stesso scenario negli USA. Quando poi i due fornitori, francese ed americano, hanno deciso di percorrere altre strade, perché i ritorni economici nella Pallavolo non giustificavano la loro permanenza sul mercato, tutti i loro clienti sono passati al Data Volley.
Perché, in effetti, la Data Project era riconosciuta a livello internazionale come una società dedicata al 100% alla Pallavolo, sempre presente nei confronti dei clienti e sempre all’avanguardia nella ricerca e sperimentazione.
Iniziammo a sviluppare il Data Video, che basandosi sul time-code creato dal programma Data Volley in tempo reale durante la rilevazione degli eventi della partita, sincronizzava immediatamente il video digitale con i suddetti eventi consentendo di rivedere le immagini di qualsiasi situazione di gioco, attraverso dei filtri anche complessi.
In verità cercammo di esportare questo know-how anche in altri sport, inizialmente con successo: diventammo fornitori della Lega Basket Serie A e A2, a cui oltre al programma di rilevazione statistica ufficiale, realizzammo anche il sito internet con una sezione statistica molto avanzata. Dopo 8 anni di collaborazione con la Lega Basket, il nostro contratto venne interrotto improvvisamente. In quell’occasione, elaborai e feci mio un principio buddista che poi mi ha seguito per tutta la vita: non esistono fatti positivi e negativi, ma dipende tutto dal nostro atteggiamento verso il fatto. Infatti, superato il primo naturale momento di sconforto, ci rimboccammo le maniche e indirizzammo tutti i nostri sforzi nella pallavolo e fummo rapidamente premiati: il fatturato iniziò a crescere e cominciammo a diventare una realtà consolidata e conosciuta a livello internazionale.
Il Data Volley diventò un punto di riferimento di tutti gli allenatori e scoutmen professionisti. Grazie al contributo ed all’amicizia di Alessandro Piroli, Ivan Contrario, e tanti altri ragazzi che, oltre ad aver trovato una professione nel servizio di rilevazione ed analisi statistica (durante il campionato lavoravano per una squadra di Superlega e, durante la stagione internazionale seguivano qualche nazionale in giro per il mondo), hanno contribuito notevolmente alla crescita ed affermazione del programma. Inoltre, hanno definito un criterio di codificazione, che una volta adottato a livello internazionale, ha consentito a tutti gli scoutmen di condividere i file-dati ed evitare di fare, tutti, la rilevazione delle stesse partite: in partita erano "acerrimi nemici", fuori campo erano tutti amici e si scambiavano i file-dati delle partite che poi ognuno analizzava in base alle sue esigenze e capacità.
I prodotti per la pallavolo rapidamente iniziarono a differenziarsi: il famoso referto elettronico, eScoresheet, diventato anch’esso uno standard mondiale, sia indoor che beach; il Video Check, che superato un inizio travagliato, ha conquistato la ribalta internazionale per la sua semplicità di installazione, efficienza ed economicità; i programmi di rilevazione statistica per il settore amatoriale, Click&Scout ed Essential Scout.
Nel frattempo, era nata una stretta collaborazione con la Federazione Europea, CEV, di cui sviluppammo il sito internet e tutto il sistema informativo, ed, a cascata, fornimmo l’interfaccia statistica dei siti internet di numerose federazioni in Europa e nel resto del mondo.
La Data Project era diventata una consolidata realtà nel mondo della pallavolo mondiale, creando una piattaforma di rilevazione ed analisi dei dati statistici, in partita, in allenamento, sul web, assurta a vero e proprio standard internazionale.
Convinto di fare diventare questa "creatura" ancora più grande e, nella speranza di poter esportare il nostro know-how ad altri sport, ho accettato di diventare parte di un gruppo internazionale molto attivo nel settore sportivo.
Dopo due anni, ho constatato che le mie speranze e convinzioni non erano condivise dal management di questa società e ne sono uscito.
Ho fondato una nuova società, la Tech4sport Srl, e stiamo sviluppando, con il mio socio Francesco, una App, disponibile gratuitamente in test su Play Store e, prossimamente, su Apple Store, per gestire il referto di gara.
L’idea è quella di dare al mondo della pallavolo non professionistica uno strumento, completo in ogni suo aspetto, che consenta al primo, o al secondo arbitro, di gestire direttamente il referto di gara durante l’incontro senza difficoltà. Al termine poi garantirà l’inoltro automatico alle squadre del referto ufficiale in formato pdf.
Il programma è disponibile e completo, gratuitamente, in modalità off-line. Naturalmente sarà predisposto per ricevere ed inviare i dati della partita alla relativa federazione, ma in tal caso sarà necessario definire un accordo tra la federazione e la Tech4sport.
L’iniziativa che stiamo portando avanti, con una realtà totalmente dedicata alla pallavolo, nasce da due aspetti principali:
- Organizzare una partita, amatoriale, giovanile, sitting volley, etc., non deve costringere l’organizzatore a trovare e motivare un segnapunti, cosa che la maggior parte delle volte è il problema principale nell’organizzazione di incontri non professionistici
- Il referto di gara è parte integrante del contesto di gioco, non deve essere di appannaggio di una società privata che ha interessi diversi da quelli dello sport giocato e da quelli degli organizzatori, dei club, delle Federazioni.
La pallavolo è uno sport bellissimo, da giocare e da vedere. Sarebbe importante che rimanesse “nelle mani” di chi lo pratica, lo gestisce, lo valorizza.
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