Internazionale | 14 marzo 2025, 22:07

Nazionali: Intervista doppia ai CT. Superpoteri: Velasco vorrebbe "volare"... VIDEO

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Divertente confronto tra i due Ct delle nazionali azzurre campione del Mondo (maschile) e campione olimpico (femminile)

Nazionali: Intervista doppia ai CT. Superpoteri: Velasco vorrebbe "volare"... VIDEO

MILANO - Divertente intervista doppia tra Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco. Realizzata da Chiara Soldi per la Gazzetta dello Sport Online il "confronto" tra i due  Ct è un viaggio tra aneddoti, battute e momenti di riflessione, in cui due delle figure più iconiche della pallavolo mondiale si confrontano con sincerità e complicità.

Alla domanda sul proprio idolo da bambino, De Giorgi cita Kim Ho Chul come giocatore e lo stesso Velasco come allenatore. Dall'altra parte, Velasco, cresciuto in Argentina, racconta di aver avuto idoli calcistici, in particolare Verón senior (Juan Ramón Verón), padre dell'ex giocatore di Serie A. I due raccontano i sogni di gioventù: De Giorgi voleva vestire la maglia della Nazionale italiana prima da giocatore e poi da allenatore, obiettivi che ha pienamente realizzato, mentre Velasco confessa di aver sognato il calcio, strada poi abbandonata.

Quando si passa alle passioni personali, De Giorgi dichiara il proprio amore per il pesce e per gli spaghetti alle vongole, mentre Velasco va sulla cotoletta alla milanese con purè. Sul fronte cinematografico, le scelte ricadono su La leggenda del pianista sull’oceano per De Giorgi, mentre Velasco opta per Gandhi.

Il confronto diventa più divertente quando si parla del loro primo incontro. De Giorgi, allora giovane giocatore, racconta di aver provato un profondo senso di rispetto vedendo Velasco alla guida della Panini Modena, squadra campione d’Italia. Velasco, invece, ricorda un’impressione immediata: "Piccolo, ma bravo".

Quando si tratta di elencare pregi e difetti, De Giorgi elogia la cultura, la competenza e l'intelligenza di Velasco, ma scherza su un piccolo difetto: "Quando parli con Giulio devi essere pronto al suo monologo, finché non ti convince non ti molla". Velasco, a sua volta, riconosce l’intelligenza e la determinazione di De Giorgi, ma gli rimprovera bonariamente di essere stato troppo creativo da giocatore, al punto da meritarsi il rimprovero: "Gioca a pallavolo, non con la pallavolo".

Alla richiesta di descrivere Velasco con una parola, De Giorgi lo definisce un maestro, un innovatore che ha segnato la crescita della pallavolo italiana e mondiale. Velasco, più sintetico, dice semplicemente "Veloce. Troppo veloce".

Entrambi si dichiarano allergici alla mediocrità e alla mancanza di impegno. Sulla Generazione dei Fenomeni, il ricordo più bello per De Giorgi è il percorso umano e sportivo di quel gruppo, mentre Velasco cita le prime due vittorie europee 1989 e mondiali 1990. Confessano anche un piccolo segreto: nonostante Velasco vietasse ai giocatori di portare cibo dall’Italia durante le trasferte, qualche "contrabbando" di pasta e altri prodotti tipici è avvenuto ugualmente.

Il miglior consiglio mai ricevuto? Velasco ricorda le parole di un dirigente argentino che lo convinse ad accettare la panchina della prima squadra: "Ci sono treni nella vita che bisogna prendere". De Giorgi, invece, sottolinea come spesso il cambiamento vada affrontato con la giusta prospettiva, senza fermarsi alle difficoltà.

Sulla differenza tra allenare uomini e donne, Velasco evidenzia che le atlete hanno una maggiore disciplina e concentrazione, mentre gli uomini sono più istintivi e propositivi. De Giorgi, non avendo mai allenato una squadra femminile, lascia il giudizio al collega.

Passando ai temi tecnici, entrambi concordano sul fatto che il palleggiatore sia il ruolo più affascinante e che Karch Kiraly sia il miglior giocatore della storia. Tra le pallavoliste in attività, Velasco "non voglio citare nessuna delle mie giocatrici", e quindi sceglie "Gabi", mentre De Giorgi cita Monica De Gennaro.

Nella serie di risposte rapide, concordano sull'importanza della cultura del lavoro, della precisione e del carattere per essere un buon pallavolista. De Giorgi preferisce un alzatore preciso, mentre Velasco sottolinea come sia impossibile separare tecnica e tattica o gioco di squadra e leadership.

Alla domanda più insidiosa – Oro olimpico o oro mondiale? – entrambi riconoscono che tecnicamente il Mondiale è più difficile da vincere, ma che l’Olimpiade ha una risonanza mediatica e popolare maggiore.

Quando viene chiesto loro se esista il fallimento nello sport, De Giorgi risponde che esistono solo le sconfitte, mentre Velasco taglia corto con un "Sì".

Tra battute e riflessioni profonde, l’intervista si chiude con il consueto scambio di sorrisi: Velasco ammette che avrebbe voluto il superpotere di volare, mentre De Giorgi, fedele alla sua mentalità, afferma di preferire faticare per ottenere ogni traguardo.

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