Olimpiadi | 21 marzo 2025, 18:42

Editoria: Davide Mazzanti, "Scelte difficili, solitudine e senso di colpa. Così ho perso la mia Nazionale"

Luca Muzzioli

Ne "La favola di Parigi" il libro di Leandro De Sanctis, edito da Calzetti Mariucci, che racconta l'oro olimpico e i personaggi che hanno scritto quella meravigliosa storia c'è - giustamente - un capitolo dedicato anche all'ex Ct che forse per la prima volta ha parlato delle scelte e delle vicende che ne hanno determinato il distacco con l'azzurro

Davide Mazzanti

Davide Mazzanti

MODENA - Il 24° capitolo del libro La favola di Parigi di Leandro De Sanctis è interamente dedicato a Davide Mazzanti, ex Ct azzurro. 

Non poteva non esserci anche lui in questo libro celebrativo delle Olimpiadi di Parigi e dello storico oro azzurro, perché comunque ha fatto parte di questo cammino con quella squadra fino a un anno prima dei giochi stessi. 

Davide, forse qui per la prima volta, si racconta e parla anche di Parigi, di come ha vissuto quell'esperienza, di come ha vissuto i giochi davanti alla TV dopo aver guidato quelle ragazze nel loro processo formativo per tanti anni.

Ecco i punti essenziali dell’intervista a Davide Mazzanti, estratti dal testo e concentrati su analisi, scelte, problemi e motivazioni che hanno portato al suo esonero dalla Nazionale... Unica mancanza, nessun cenno sul perché delle scelte legate a De Gennaro, poi tornata a pieno titolo.

Il libro, edito da Calzetti Mariucci, è acquistable qui.

 


I tratti salienti dell'intervista/racconto

Difficoltà nell’amalgamare i talenti
Mazzanti racconta come, durante il suo percorso, fosse difficile far coesistere i talenti individuali delle giocatrici in un’unica squadra. "Ognuna aveva il suo spazio, ma non era quello reale del talento collettivo. Facevamo fatica ad amalgamare questi talenti per essere più forti".

La gestione dell’Olimpiade di Tokyo e il mancato superamento di quella sconfitta
“Noi abbiamo vissuto l’Olimpiade come un momento difficile da superare e forse quella sconfitta non siamo riusciti ad elaborarla, nonostante successi successivi come Europei e Volleyball Nations League”. La mancata elaborazione di quell’esperienza peserà sul futuro percorso.

La richiesta della Federazione e le scelte coraggiose
La Federazione chiese a Mazzanti di fare scelte drastiche: "Lasciare fuori alcune big nell’estate del 2023 e ripartire da una nuova base per Parigi 2024". Lui accettò la sfida: "Il coraggio che mi avevano chiesto io l’ho avuto, ma quando mi sono girato ero solo".



Il caso Egonu e la scelta di Antropova

Mazzanti spiega come avesse comunicato alla Federazione il malessere di Egonu: "Non stava bene, non si stava allenando. L’autogol è stato portarla comunque". La sua scelta era puntare su Antropova, ma la presenza di Egonu in doppio cambio scatenò polemiche feroci: "Gestire Paola come doppio cambio ha aperto la porta a tantissime critiche e noi abbiamo lasciato che quella porta restasse aperta".

Il peso delle critiche e l’assenza di protezione comunicativa da parte dei media
Mazzanti sottolinea come la mancanza di gestione nella comunicazione abbia esposto lui e la squadra: "Chi ha la responsabilità della comunicazione non lo sente come un problema e dice cose che mettono in difficoltà. Le ragazze mettono l’anima, non meritano di finire in questioni che non c'entrano niente con il campo".

Una squadra divisa
L'ex Ct ammette che la Nazionale, in certi momenti, era spaccata: "Il momento più complicato fu dopo il Mondiale 2022; la squadra era quasi divisa in due".

Il peso delle polemiche esterne
Mazzanti ricorda episodi di strumentalizzazioni esterne e attacchi politici che hanno influenzato il clima attorno alla squadra, anche se non li considera la causa principale delle difficoltà: "Alcuni personaggi politici hanno messo sul piatto temi che non dovrebbero riguardare chi gioca".

Errori nella gestione dell’Europeo e perdita della squadra
L’Europeo 2023 fu il punto di rottura definitivo: "Dal quarto set con la Turchia si è girato tutto. Ho perso la squadra e quello che avevamo costruito alla VNL".

La difficoltà di ritrovare l’equilibrio interno
“Ci sono stati confronti tosti, difficoltà a stare insieme. Paola fu determinante nel rimettere insieme il gruppo. Ci sono stati due leader forti e Paola bravissima a fare un passo indietro”.

Il senso di colpa e il percorso di consapevolezza
Mazzanti ha vissuto a lungo con il senso di colpa per non aver portato la squadra a compimento: "Quando vivi i sensi di colpa, senti solo ciò che non hai fatto. Ho lavorato su questa emozione, oggi la vivo come un percorso di gratitudine".

La consapevolezza finale
Alla fine, l’esperienza lo ha cambiato: "In palestra e nella vita mi sento diverso nel modo di pormi e di dare. Ora riesco a godermi quello che ho fatto e quello che farò".

Rapporto con la sua ex Nazionale
Alla domanda se avrebbe problemi a relazionarsi con la Nazionale, risponde: "Per il senso di gratitudine non ho alcun motivo di avere problemi. Ognuno elabora a modo suo. Molti mi scrivevano: questa medaglia è anche tua. All’inizio non la sentivo, ma ho capito che dipendeva da come mi ponevo io".

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