Internazionale | 27 marzo 2025, 14:31

Olanda: Laura Dijkema saluta la nazionale dopo 443 presenze in maglia arancione

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Laura Dijkema nella foto Nevobo/Ronald Hoogendoorn

Laura Dijkema nella foto Nevobo/Ronald Hoogendoorn

OLANDA - Laura Dijkema ha deciso di concludere la propria carriera in nazionale. La palleggiatrice, 35 anni, ha collezionato ben 443 presenze con la maglia dei Paesi Bassi. “Dopo quattordici anni con la maglia arancione numero 14, per me il cerchio si chiude”, ha dichiarato.

Dijkema ha mosso i primi passi nella pallavolo nello Smash di Beilen, ha giocato in patria per DOK Dwingeloo e Martinus/Amstelveen, e all’estero in Germania, Turchia, Italia (a Vallefoglia, Macerata, Firenze e Novara) e Russia. Attualmente è impegnata negli Stati Uniti con le LOVB Omaha, nella League One Volleyball.

Heleen Crielaard, direttrice tecnica della federazione olandese (Nevobo), ha sottolineato come il ritiro di Dijkema dalla nazionale segni la fine di un’era: “Siamo molto grati a Laura per il suo immenso impegno in questi quattordici anni. Non solo in campo, ma anche fuori, ha portato grande qualità ed è stata un modello e un’ambasciatrice della nostra disciplina.”

Debutto in nazionale

Dijkema ha esordito con la nazionale nel 2010 al Montreux Masters, in una partita contro Cuba. “Mi è capitato quasi per caso. Non era un sogno, non ci pensavo neanche. Ricordo ancora quando mi chiamò Avital Selinger. All’epoca la palleggiatrice titolare, Kim Staelens, era incinta. Mi buttarono in campo perché non c’erano altre palleggiatrici”, ha raccontato.

I momenti più importanti

Con la nazionale olandese ha vissuto molti momenti esaltanti, in particolare nel 2015, nel 2018, al Mondiale in casa del 2022 e all’Europeo del 2023, concluso con la medaglia di bronzo. “Con l’arrivo di Giovanni Guidetti come commissario tecnico nel 2015, ci fu una svolta. Non dimenticherò mai l’Europeo in casa, con la medaglia d’argento. Durante la semifinale, davanti a 10.000 tifosi in arancione all’Ahoy, ho avuto la pelle d’oca per la prima volta in partita. Un ricordo che porterò sempre con me.”

Un anno dopo fu tra le protagoniste della spedizione olimpica a Rio de Janeiro 2016. “L’Olanda non si qualificava da vent’anni, quindi non era nemmeno un mio sogno da bambina. Pensavo fosse impossibile.”

Entusiasmo contagioso

Il quarto posto alle Olimpiadi fu un traguardo storico, anche se con un pizzico d’amarezza: “Giocammo benissimo, peccato non esserci premiate con una medaglia. Sono comunque fiera di quel risultato, che voglio ricordare sempre. Per questo non ho mai riguardato quella partita.”

In quel periodo il suo entusiasmo diventò un marchio di fabbrica: “A Dresda iniziai a correre intorno al campo per festeggiare i punti, insieme a Myrthe Schoot. Portammo questa abitudine anche in nazionale. A un certo punto su Twitter comparve l’hashtag #rondjesrennenmetLaura (giri di campo con Laura). Divenne il mio modo di coinvolgere il pubblico e dare energia alla squadra. Anche quando non avevo voglia, tutti si aspettavano che fossi io a trascinare l’ambiente.”

Responsabilità e ispirazione

Negli ultimi anni ha continuato a portare la responsabilità del gruppo con orgoglio, anche se con meno minuti in campo. Il suo esempio ha ispirato moltissime giovani. “Sono cresciuta da bambina a capitana e leader della squadra. Come capitana, sentivo forte quella responsabilità. Spero di essere riuscita a dare il mio contributo anche fuori dal campo, soprattutto nell’ultimo anno. In nazionale non sono cresciuta solo come giocatrice, ma anche come persona. È forse un cliché, ma la cosa più bella era giocare con la maglia arancione davanti ai nostri tifosi. Mi hanno sempre sostenuta, anche nei momenti difficili. E di questo sarò sempre grata”, ha concluso Dijkema, che continuerà la carriera nel volley di club.

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