MODENA - Classe 2001, sangue tedesco e formazione italiana, Sarah Fahr è una delle stelle più brillanti della pallavolo azzurra. Oro olimpico a Parigi 2024 con la Nazionale di Julio Velasco e fresca vincitrice dello scudetto italiano con l'Imoco Volley Conegliano, Fahr, in questa bella intervista realizzata da Rachele Callegari per il quotidiano Avvenire, racconta come la sua multiculturalità sia stata una delle chiavi del suo percorso.
"Sono nata in Germania, ma i miei vivevano già da un anno in Italia. C'è una parte della mia famiglia ancora lì, come i nonni e gli zii, ma da quando ho iniziato ad andare a scuola sono rimasta sempre in Italia, anche se a casa parlavamo tedesco", spiega Sarah. "Qui mi sento a casa, ma anche in Germania provo la stessa sensazione, perché da piccola trascorrevo lì tutte le estati e le feste. Inoltre, i miei genitori mi facevano frequentare per brevi periodi la scuola in Germania per farmi conoscere degli amichetti. La mia educazione è stata prettamente tedesca, e credo che questo sia uno dei miei punti di forza. Sono un gran bel mix".
Un "mix" che si è rivelato determinante nei momenti cruciali della sua crescita personale: "La pignoleria tedesca e la creatività italiana mi appartengono entrambe. In Germania i bambini sono molto autonomi, e io, fin da piccola, andavo a scuola da sola o avevo compiti da svolgere a casa. Questo mi ha permesso di uscire di casa a tredici anni senza viverlo come un trauma: mi era stato insegnato come affrontarlo".
Il recente scudetto vinto con Conegliano è l'ultimo capitolo di una carriera già ricca di successi: "Era il nostro obiettivo. Sapevamo che non sarebbe stato facile contro Milano, ma dopo lo scivolone con Novara in semifinale ci siamo dette che non poteva più accadere. Dovevamo lavorare di intelligenza, e credo che ci siamo riuscite". Ma il tempo per festeggiare è già finito: "Ora bisogna cancellare tutto, perché ci aspettano le Final Four di Champions League, ancora contro Milano. E loro arriveranno con il coltello tra i denti".
Nonostante la giovane età, Fahr ha già assaporato molte vittorie, senza mai perdere l’emozione: "Non ci si abitua mai a vincere. Forse ci si abitua alla pressione o al dover essere sempre performanti, ma l’emozione e la voglia di vincere sono sempre le stesse. Quest'anno poi c'è stato un boom di spettatori: vedere i palazzetti pieni è stato emozionante, anche perché il nostro è un mondo sano, con un tifo pulito che riesce a trasmettere valori importanti".
Tra i suoi traguardi, l'oro olimpico di Parigi ha un significato speciale: "È il sogno di ogni sportivo, ma sembra sempre irraggiungibile. Per me è stata la conclusione di un lungo percorso, ma anche l'inizio di un altro. Dopo aver raggiunto un obiettivo così grande, viene voglia di inseguirne altri. È anche una grande responsabilità, perché tanti bambini iniziano a sognare guardandoci".
Il cammino di Sarah Fahr non è stato privo di ostacoli, come gli infortuni importanti che ha affrontato: "Non ho mai avuto paura di non poter ricominciare. Gli infortuni fanno parte del percorso. Mi spingeva la voglia di tornare in campo, di passare da 'Sarah Fahr promessa' a 'Sarah Fahr giocatrice'. I momenti difficili ci sono, ma nella vita ci sono cose molto più gravi".
Con grande sensibilità, Fahr ha anche parlato della sua esperienza con i disturbi alimentari: "Dietro a un disturbo dell’alimentazione c’è qualcosa di più profondo da affrontare. Il mio consiglio è di rivolgersi a uno psicologo. Io l’ho fatto subito, grazie anche ad alcune pagine social che mi hanno aiutato a riconoscere il problema. È importante non nascondersi e non pensare di essere sbagliati. Sui social vediamo solo il lato migliore delle persone, ma siamo tutti imperfetti".
Guardando al futuro, Fahr ha già in mente i prossimi traguardi: "Dal punto di vista professionale, c’è la finale tra due settimane e poi la Volleyball Nations League, un altro grande obiettivo. Dal punto di vista personale, voglio essere felice, divertirmi di più e riuscire a godermi quello che sto facendo. E ho un piccolo sogno: aprire un bed and breakfast. È un progetto su cui sto lavorando, e mi ci vedo molto".