Olimpiadi - 27 luglio 2024, 16:58

Olimpiadi: De Giorgi dopo la vittoria. "Ragazzi in campo con grande personalità" - audio

Ferdinand De Giorgi

Ferdinand De Giorgi

PARIGI (Parigi) - Il Ct azzurro Ferdinando De Giorgi commenta il successo sul Brasile, gara di esordio delle Olimpiadi.

E' importante cominciare così? "E' importante cominciare vincendo sapendo che le partite d'esordio in tutte le competizioni sono leggermente complicate con qualsiasi avversario perché entra quell'attesa che vuoi giocare, tutta la preparazione, un pochino di nervosismo, devi rompere il ghiaccio. Non era l'ideale né per noi né per loro incontrarci alla prima partita. E' stato importante come l'abbiamo affrontata, abbastanza focalizzati. Importante il quarto set, a parte che ci dava la vittoria ma soprattutto per come i ragazzi l'hanno giocato, hanno giocato con grande personalità riprendendo in mano la partita e questo diciamo al di là dei risultati è un segnale importante."

A proposito di personalità, Alessandro Micheletto non ha bisogno di dimostrare ulteriormente, però insomma il primo e il secondo set hanno molto del suo zampino nel finale. "Devo dire che la cosa che mi è piaciuta di più non è che sia stata una partita chiaramente perfetta perché ci sono stati alti e bassi anche dei nostri giocatori all'interno della partita, però la capacità di questa squadra di compensarsi quando è calato un po' Alessandro, Romanò ha tenuto insieme a Lavia, i centrali hanno fatto qualcosa a muro. Questo è secondo me la qualità che noi dobbiamo coltivare perché è impossibile giocare partite perfette da qui alla fine, anche perché gli avversari sono forti, e quindi questa capacità va tenuta, bella allenata diciamo perché ci sarà sempre bisogno, ci sarà sempre bisogno di queste compensazioni. Alessandro ci ha dato una mano grossissima nei primi due set e poi dopo sono stati altri giocatori che hanno aiutato."

Partiti un po' così, ti ha preoccupato la cosa? "No, comunque sapevo che ero pronto a tutto, nel senso che la partita di esordio sempre sfugge un po', non è che per quanto prepari bene, sei focalizzato o meno, poi entrano anche, soprattutto nella parte iniziale, altri aspetti. Vedete anche oggi il Giappone contro la Germania, questo lo dico per chi diceva che i gironi erano facili, no non ci sono i gironi facili, la Germania se Grozer come ha fatto gioca è una squadra difficile da battere, probabilmente il Giappone ha subito un po', il Giappone poi non è che ha giocato proprio benissimo, però ha subito probabilmente quello che può capitare nella prima partita, cioè che hai un po' degli alti e bassi, un po' dei limiti diciamo."

Perfetto già che mi dirai che bisogna battere l'Egitto però questo è un bel passo bello grande verso i quarti di finale. "Questa partita chiaramente era uno scontro, come si dice, scontro diretto nel senso che qui ci si giocava abbastanza però quello che insegnano diciamo questo tipo di torneo, soprattutto le Olimpiadi, è che devi giocare una partita alla volta senza guardare neanche troppo dall'altra parte chi c'è perché alla fine che si chiami Egitto o che si chiami con un altro nome dipende da come giochi sempre. Non è che con l'Egitto puoi battere meno bene e vinci. E' vero che l'Egitto si è qualificato per un discorso di ranking, però è una squadra degna, se sta qui vuol dire che è la migliore che c'era di quella parte lì. Quindi noi, onestamente, nel preparare la partita prepariamo sempre gli avversari, ma molto dedichiamo alle cose nostre per giocare sempre un pochino meglio. Oggi ci sono tante cose interessanti da sistemare, da vedere, su cui parlare. Il lavoro è stato già fatto, adesso si lavora solo sui dettagli, che però, più si alza il livello, più il dettaglio fa oggettivamente la differenza, perché un pallone o due palloni giocati meglio, appoggiati meglio, una free ball messa o non messa, vinci o perdi una partita."

A proposito dei dettagli, la P1 fatta così è una scelta definitiva o è stata pensata per il Brasile? "Guarda è una scelta che devo dire che è stata un pochino purtroppo anche un po' costretta perché Romano tutto l'anno non ha mai attaccato da posto quattro. Già gli opposti non è che proprio preferiscono quella zona, per cui con i tempi che avevamo sia della qualificazione alle Olimpiadi, perché andavamo immediatamente a giocare, poi perché chiaramente far ritornare un giocatore o equilibrare quella situazione lì ci vogliono mesi, non bastano dieci giorni di preparazione e uno ritorna, e quindi ho fatto questa scelta tagliando la testa al toro... di puntare direttamente su questa qui".

"Tra l'altro portando comunque Alessandro ad attaccare da quattro, che è un buon attacco. Lì è solo una questione di allenamento comunque, sono tutti meccanismi che allenandoli migliorano sempre di più, perché è una questione di tempi, di chi parte prima, chi gira e chi va dall'altro lato".

Fatta una grande prestazione a muro? "Sì perché quando abbiamo giocato bene in questa fase, 13 sono quelli vincenti, poi ce ne sono stati tanti toccati anche, positivi, e infatti il set che abbiamo perso abbiamo fatto malissimo sia tra la battuta che il muro, la difesa. Normalmente quando giochi bene ogni 3 battute fai un punto, diciamo nella statistica ogni 3 battute un punto. Noi nel terzo set abbiamo fatto un punto ogni 19 battute, quindi quando ho visto i numeri era difficile vincere questo set. C'è stato merito dei brasiliani, però noi abbiamo un po' passato alcune qualità." 

Alessandro Trebbi

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