di Filippo Vagli
PARIGI (Francia) - Buona la prima per l’Italia che ha sconfitto il temuto Brasile per 3-1 debuttando nel migliore dei modi possibili alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Partita equilibratissima: 95 a 94 i punti complessivi a favore dell’Italia con i nostri portacolori bravi nel saper recuperare nel primo set, annullare un set-point nel secondo parziale e dopo una pausa nella terza frazione di gioco, dominare letteralmente il quarto.
Poco incisive entrambe le squadre al servizio (5 ace Italia, 4 ace il Brasile) con tanti errori dai nove metri in entrambi i campi con azzurri e verdeoro che si sono equivalsi anche riguardo gli errori diretti complessivi (32 Brasile, 30 Italia). Il Brasile ha fatto meglio in attacco di squadra (56% vs 52%) ma l’Italia ha vinto la partita sia a muro con 47 palloni toccati e soprattutto 13 muri vincenti contro i 41 palloni toccati a muro dei brasiliani e solo 4 muri vincenti che risultando molto più fredda e cinica nei momenti topici del match risolvendo a suo favore il 42% delle azioni giocate contro il 40% del Brasile.
Un 2% che può sembrare poca cosa ma che quando si gioca all’insegna dell’equilibrio spesso risulta determinante. Prestazioni individuali: sontuoso l’opposto Yuri Romanò: 20 punti, 2 ace, 71% in attacco (un enormità per un opposto) facendosi trovare sempre sull’attenti quando Giannelli lo ha chiamato in causa. Sul pezzo i due schiacciatori ricevitori (ormai due certezze a livello internazionale) Alessandro Michieletto (13 punti 48% in attacco) e Daniele Lavia (12 punti conditi da 4 muri) che hanno vinto il confronto a distanza con i posti quattro brasiliani Leao e Lucarelli. Il mancino più decisivo in attacco con Lavia sempre pronto a fornire maggior qualità in ricezione.
Buona la regia di Simone Giannelli; qualche imprecisione al palleggio ma tatticamente perfetto spingendo sul braccio caldissimo di Romanò senza dimenticare il gioco in posto quattro ed in pipe così come tenendo sempre in partita entrambi i centrali Gianluca Galassi e Roberto Russo.
8 punti e 3 muri a testa ma soprattutto 8 palloni toccati a muro per il primo e ben 13 per il secondo.
Ottimo come sempre l’apporto in seconda linea di Fabio Balaso che ha dato sostanza alla ricezione rivelandosi altresì autore di straordinarie difese a terra.
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