TRENTO - Campioni d'Europa contro Campioni d'Italia? Trento contro Perugia? Il tecnico modenese Soli contro l'altro tecnico modenese (d'adozione) Lorenzetti? È tutta qui la stagione di Superlega che ci attende?
I roster e le previsioni sulla carta dicono questo, ma l'imprevedibilità di una stagione ricca di appuntamenti, la pressione delle attese da una parte, l'esuberanza di chi non ha nulla da perdere dall'altra, oltre a diversi attori (sin qui non protagonisti) desiderosi di rubare la scena, portano invece a pensare il contrario.
Fabio Soli di imprevedibilità ne sa qualcosa. La sua Trento ha dominato la scena per almeno quattro quinti della scorsa stagione, lasciando le briciole agli avversari. Poi, l'infortunio a Riccardo Sbertoli ha rischiato di compromettere tutto il finale, salvato in corner dalla splendida Champions League di Antalya.
L'anno scorso è stato il suo primo anno a Trento. Come l'ha vissuto? "Fino a un certo punto della stagione tutto sembrava fluire in modo naturale, quasi facile, grazie all'organizzazione della società. Ma gli ultimi due mesi sono stati molto difficili, soprattutto dopo l'infortunio di Sbertoli. Nonostante le difficoltà, grazie a Bruno Da Re (il presidente, ndr) e alla disponibilità del gruppo, siamo riusciti a rimettere tutto in ordine. Ma poi c’è stato il colpo allo stomaco con l’infortunio di Daniele Lavia, e anche lì ci siamo rialzati e siamo andati alla finale di Champions da sfidanti, e sapete come è andata".
La vittoria della Champions è stata un motivo di sollievo, visto il finale complicato della stagione. Potevate non stringere nulla tra le mani. "Finire la stagione a mani vuote sarebbe stato ingiusto per tutto ciò che abbiamo fatto, soprattutto per i risultati ottenuti nella regular season. Portare a casa la Champions è stata una liberazione, soprattutto dopo tutti i problemi che abbiamo affrontato".
In quei momenti, quali sono state le parole chiave dette all'interno del gruppo per superare le difficoltà?
"Abbiamo parlato tanto, e credo che il peso delle aspettative ci abbia sorpreso. Sembravamo imbattibili anche senza Riccardo (Sbertoli, ndr), ma quando abbiamo iniziato a perdere, è stato uno shock. È stato importante concentrarsi sul lavoro quotidiano e non farsi schiacciare dalle aspettative".
Si riparte dopo le Olimpiadi di Parigi con quattro azzurri in rosa: Michieletto, Lavia, il libero Laurenzano e, appunto, Sbertoli. Come li ha trovati dopo il quarto posto?
"Sono tornati con tanta voglia di rimettersi in gioco, ma anche con un'amarezza infinita per aver mancato una medaglia. Il risultato alle Olimpiadi non riflette il loro reale potenziale".
A Firenze si riapre la stagione: come procede la preparazione in vista del primo match contro Monza (dove non ci sarà Zaytsev perché tesserato a mercato chiuso; potrà debuttare con la maglia brianzola solo il 20 ottobre, alla quarta di campionato)?
"Stiamo lavorando e crescendo. Abbiamo dato quasi tre settimane di vacanza ai nazionali, perché se lo meritavano. Dopo diversi anni con pochi giorni di ferie, mi sembrava giusto concedergli una pausa più lunga. Anche se la Supercoppa è arrivata prima del previsto, non mi sono pentito di confermare le vacanze. Adesso non possiamo pretendere di essere perfetti, ma quello che abbiamo è già buono".
Cosa pensa del livello del campionato italiano di quest'anno?
"Dopo aver visto il torneo a Montichiari, sono convinto che sarà molto competitivo. Anche se sembrava che avessimo perso molte individualità importanti, ho visto bene Modena e Verona, e credo che il livello medio sarà molto alto".
C’è qualche nuovo giocatore in Superlega che la incuriosisce? "Certo, sono curioso di vedere la chimica di Piacenza dopo i nuovi acquisti e anche di seguire Gutierrez a Modena".
Trento è una piazza che punta sempre in alto: quali sono i vostri obiettivi per questa stagione? "Non mi piace fissare obiettivi basati solo sulle vittorie. È importante lavorare giorno dopo giorno per migliorare. Ovviamente vogliamo vincere, ma non sentiamo di doverlo fare a tutti i costi".
Commenti