MODENA - Nel corso di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi e Andrea Brogioni, uno degli ospiti è stato Andrea Giani, tecnico campione olimpico con la Francia a Parigi2024, oggi allenatore in Polonia alla Zaksa Kedzierzyn-Kozle.
VACANZE NO, FESTA SI: "Non ho fatto vacanze, quattro giorni dopo i Giochi Olimpici sono venuto in Polonia con la famiglia. Niente vacanze per noi allenatori. Ma tanti festeggiamenti: per la Francia era la seconda di fila, in casa, per me è la prima dopo averla inseguita a lungo".
ALLENARE LA FRANCIA... "È abbastanza complicato, perché hanno una cultura un po' diversa dalla nostra. Credo che dopo il 2021 la pallavolo è cambiata a livello internazionale, se non fai un po' di cose fatto bene non ce la fai a stare a quel livello. Questo gruppo l'ha compreso. Abbiamo fatto quattro mesi tornando a casa tre volte ed è stato quello la chiave della svolta tecnica di questo gruppo. Abbiamo deciso insieme di lavorare mettendo da parte famiglie e riposo".
L'ITALIA... "Qualcosa in più contro di noi poteva farla, tecnicamente. Poi il nostro è un gioco che non è solo tecnico. A volte, quando sei messo sotto nel gioco e non trovi le contromisure, la prestazione diventa difficile da cambiare. Non è una questione d'età. Polonia e Italia sono due squadre che perdono pochissime partite nella stagione, devi essere capace di aggredirli tecnicamente. Ed è quello che abbiamo fatto noi".
LA RIVALITÀ FRANCIA-ITALIA... "Credo che a livello sportivo ci sia una grande rivalità. Io non ho mai avuto problemi: zero. Credo che ci debba essere, perché è storica la rivalità, ma non l'ho sentita così personale. Poi la mia squadra francese ha diverse rivalità, con altre squadre e altri giocatori".
QUALITÀ BATTE ALTEZZA... "Diciamo che la qualità di alcuni giocatori è importante. Battono bene, tutti. Ma danno anche qualità in ricezione. E sull'attacco hanno una varietà di colpi importante e anche per i palleggiatori sono giocatori di riferimento. Come si è sviluppata questa pallavolo, in cui gli schiacciatori danno molto ritmo, fanno pochi errori, fanno rigiocare la palla, hanno queste abilità. L'altezza conta poco, conta la qualità dei giocatori".
SU MICHIELETTO... "Tanta qualità dietro, secondo me: non è un giocatore che soffre in ricezione, anzi. Molto bene in difesa, direi super. In battuta e attacco non ce ne sono tanti così forti. A muro ha giornate in cui ne prende sei-sette, ma non è sempre facile".
GLI OBIETTIVI DELLO ZAKSA... "Ho avuto una riduzione del budget importante. Quanto all'anno passato, ho detto: 'Nello sport il passato è passato. Parliamo del presente e del futuro prossimo'. Ho solo detto loro che un allenatore diverso porta un sistema diverso. Abbiamo solo bisogno di conoscerci. Ho trovato un club molto organizzato, mi sanno aiutando molto. La lingua è molto difficile ma stiamo trovando una buona comunicazione. Ci sono tantissimi giocatori polacchi che non conosciamo, sto trovando una valanga di giocatori nuovi, tanti di buon livello".
ULTIMO MA NON ULTIMO... IL LIMITE AL DOPPIO INCARICO: "Credo che il club debba decidere di avere un allenatore con doppio incarico o a tempo pieno. Un discorso è se un club ti contatta e ti dice: 'Guarda io ti voglio a tempo pieno e ti do una pianificazione del lavoro di dodici mesi'. Se un club non ti può garantire una pianificazione di dodici mesi, è diverso. Ma questo dipende dal club. Non deve esserci una restrizione".
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