SCANDICCI - Coach Gaspari, al termine del 3-0 della Savino Del Bene Scandicci contro la CDA Talmassons, ha spiegato su cosa si è concentrato il lavoro della squadra nei giorni successivi alla difficile partita con Busto Arsizio.
“Abbiamo lavorato sull'aspetto tecnico, perché quando si finisce una partita come quella di Busto con 36 errori diretti e 9 slash, bisogna capire quando rischiare, quando gestire, quando spingere su un reparto o sull'altro” – spiega Gaspari, riconoscendo l’impegno delle giocatrici. “Mi è dispiaciuto molto, perché la squadra ha lavorato bene tutta la settimana scorsa, con entusiasmo e determinazione. La sconfitta è stata uno schiaffo fortissimo, che deve farci male, e insegnarci ad essere attenti, indipendentemente dall’avversario”.
Gaspari ha poi sottolineato il lavoro svolto sulla gestione dell’errore e sulla battuta, oltre a miglioramenti in ricezione: “In due giorni non si può fare molto, ma le ho viste più attente, più concentrate. Per noi è importante consolidare una base su cui costruire la nostra identità di squadra”. Riferendosi all'intenso calendario, aggiunge: “Ora si gioca di più, il ritmo è completamente diverso, c’è meno tempo per pensare, meno tempo per piangersi addosso e meno tempo per festeggiare, perché a me hanno insegnato che non si festeggia mai prima di maggio”.
Guardando alla sfida imminente con Conegliano, Gaspari osserva: “Parliamo della squadra più forte al mondo. Mi aspetto di vedere l’approccio e l’onda d’urto. Con squadre come Conegliano, il margine d’errore si riduce e dobbiamo essere pronti a soffrire. Anche loro hanno rinnovato il roster, ma mantengono la solidità e la capacità di gestire i momenti difficili”.
Infine, Gaspari riflette sulla sconfitta con Busto Arsizio: “Abbiamo perso una partita su cinque, è stata molto negativa, ma è solo una partita. Non possiamo fare un funerale dopo una sola sconfitta, se lo si fa è un problema. Certo, dobbiamo ricordarci che abbassare l’intensità porta alla sconfitta, e in questo momento sto ancora imparando a capire la temperatura di certi cambi”. Conclude: “Ci saranno delle cadute, ma l'importante è come reagisce la squadra. La sconfitta deve restare un campanello d’allarme, sempre presente, che ci spinga a migliorare”.
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