Superlega - 18 novembre 2024, 14:30

Superlega Credem Banca: Trento-Piacenza, l'analisi tecnica tra efficienza in attacco, errori e gestione del break point

Coach Fabio Soli, soddisfatto per il risultato, meno per il gioco

Coach Fabio Soli, soddisfatto per il risultato, meno per il gioco

MODENA - Trento, sconfiggendo Piacenza per 3-1 nel big match dell’ottava giornata di Superlega, ha inanellato la settima vittoria stagionale portandosi a meno uno dalla capolista Perugia.

Dieci i punti di differenza tra le due squadre (97 a 87 per Trento) con grande equilibrio nella fase cambiopalla dove Piacenza ha messo a segno un punto ogni 1,65 ricezioni a differenza di Trento a cui sono servite 1,81 azioni di sideout per marcare un punto a tabellino.

E pensare che Piacenza si è addirittura rivelata maggiormente performante sul primo attacco dopo ricezione positiva e doppio positiva (59% di efficacia contro il 44% di Trento).

Il tutto da iscrivere ad una maggior positività degli emiliani sia in ricezione (49% vs 47%) che in attacco (46% vs 41%). A segnare il solco tra le due squadre a favore dei ragazzi di Fabio Soli sono stati in primis gli errori punto (24 per Trento, 43 per Piacenza) seguiti da due fondamentali tipici della fase break: servizio e muro. 5 gli ace per Piacenza, 6 quelli di Trento ma ben 30 errori dai nove metri per i ragazzi di Anastasi contro i 17 dei trentini. 11 invece sono stati i muri punto per Trento contro gli 8 di Piacenza.

Situazioni che hanno generato un break point ogni 5,87 servizi per Piacenza a differenza di Trento che ha necessitato di 4,36 battute per ottenere un break point a parità di efficacia in contrattacco (38% per Piacenza, 37% di Trento).

Poco gioco al centro per entrambi i palleggiatori (18% per Piacenza, 17% di Trento) con Brizard che si è affidato ben più di Sbertoli alla propria zona due (35% contro 26%) non venendo però premiato dall'alternanza dei due opposti dal momento che Romanò ha chiuso con il 38% di efficacia e Bovolenta con il 35% (a differenza dell’opposto avversario Rychlicki che ha portato a tabellino un miglior 48% di efficacia alla schiacciata).

Piacenza ha avuto uno Stephen Maar insufficiente in prima linea (29% di efficacia alla schiacciata per il martello canadese) con Ramazan Efe Mandiraci, turco classe 2002, che si è rivelato il più performante tra i laterali d’attacco della propria squadra (55%). Ma soprattutto i “Lupi biancorossi” non ha saputo approfittare della giornata non positivissima dei due posti quattro avversari, Micheletto e Lavia, entrambi al di sotto degli abituali standard in attacco: il primo 38% di efficacia, il secondo 33%. con il 55% di efficacia. Menzione per il centrale senegalese di nazionalità francese Moussé Gueye, con il classe 1996 piacentino che ha concretizzato positivamente sette dei nove palloni servitegli dal proprio palleggiatore.  

Filippo Vagli

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